giovedì 8 maggio 2008

Rifiuti in Campania, emergenza italiana

La Campania produce circa 7.000 tonnellate al giorno di rifiuti urbani (2.500.000 all'anno). Il calcolo non è mai stato difficile: mediamente ogni cittadino italiano produce 1,2 kg di rifiuti. E' un calcolo logistico molto semplice e, dato l'ouput, una qualsiasi piano di smaltimento rifiuti partendo da questa cifra, adegua le politiche di raccolta, trasporto, stoccaggio e smaltimento, scegliendo il mix che più gli pare utile.
Così si fa ovunque, cercando risultati sì ottimali, ma non sempre ottimi sul lato dei costi o della salute, ma ovunque i calcoli sono semplici (i problemi ovviamente un po' meno) e partono da questi 1.2 kg procapite che si accumulano nel tempo.
In Campania ci sono sì zone di eccellenza, ma nella maggior parte pare di no; soprattutto a Napoli e nei comuni limitrofi la catena logistica non è efficace in nessun punto. Non si differenzia nulla, si raccoglie a malapena, si trasporta in modo inefficiente, si smaltisce per nulla saturando il territorio utilizzando discariche o magazzini ulteriori (le famigerate ecoballe).
Si sposta solo e anche questo avviene malamente.

A Napoli ora c'è l'Esercito per raccogliere l' immondizia, visto che la situazione in 14 anni si è solo aggravata ed è in pericolo non solo la salute, ma anche l'ordine pubblico. Si sono succeduti dal 1994 al 2008 ben 10 commissari straordinari quattro governi nazionali (due coalizioni), una commissione d'inchiesta costituita nel 1998, tutti con il medesimo risultato: aggravare la situazione senza risolverla.
La Commissione Europea nel 2007 ha avviato una procedura di infrazione contro l'Italia per la Campania che sta facendo il suo corso e la Magistratura a gennaio ha aperto una inchiesta.

La prossima procedura minacciata dalla CEE riguarderà il Lazio che è prossimo alla saturazione a causa di Roma (2.700.000 di abitanti, quindi circa 3.300 tonnellate al giorno). La Cee ha messo il Lazio sotto osservazione.

La situazione è ormai complicatissima e intricatissima e sull'orlo del disastro. Difficilmente il profilo ordinario sarà risolvibile senza un altro intervento straordinario e autoritario. In altre parole è probabile che l'Esercito si fermerà nel luogo più dell'atteso (con compiti logistici), sicuramente i rifiuti campani per molto tempo saranno smaltiti in altri luoghi dell'Italia (oltre che in Germania) in attesa che si avvii una politica di smaltimento locale.

C'è solo da sperare che per l'Esercito in Campania la questione non si risolva così:





Sulla mia panchina io sono quasi autosufficiente, consumo poco e riciclo l'altrui. Come nelle favelas di Città del Messico. Mi sento quindi utilissimo, anche se molti non mi sopportano.
Ho però deciso, qui sento di stare meglio che a Napoli, anche se a un chilometro dal parco c'è un termovalorizzatore.

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