mercoledì 14 maggio 2008

Giuseppe Ciarrapico, insegnante eletto al Senato



Vita movimentata e funambolica, difficile riassumere se non per tratti essenziali.

Il primo atto pubblico di Giuseppe Ciarrapico, detto “er Ciarra”, neo Senatore della Repubblica eletto nella PDL nel Lazio alla XVI legislatura, è una mozione protcollata come 1-00001 . Come cofirmatario impegna il Governo a sciogliere il Consiglio Regionale della Campania. E' cosa santa e giusta si dirà , ma vediamo per punti l'invidiabile curriculum di questo Senatore, di professione insegnante :

  • 1973 condannato per truffa ai danni Inail, Inps Inam (in cassazione) per omessi versamenti
  • 1974 condannato ad una multa per infrazione sulla legge dei fanciulli e degli adolescenti (in cassazione)
  • 1995 condannato per falso in bilancio e truffa (scandalo Italsanità) con rito abbreviato
  • 1993 indagato per finanziamento illecito (Cariglia, Andreotti)
  • 1993 condanna in I grado per diffamazione
  • 1995 condanna per falso in bilancio (terme di Bognanco)
  • 1998 condannato in Cassazione a 4 anni e sei mesi per bancarotta fraudolenta ( crack Ambrosiano)
  • 1999 condannato in Cassazione (3 anni) con il figlio Tullio (14 mesi) per il crac Italfin80
  • 1999 condannato in appello per emissione di assegni a vuoto
  • 2001 in primo grado per abuso d'ufficio
  • 2002 in primo grado per violazione sulla legge delle trasfusioni e truffa ( parcelle gonfiate nella clinica Quisisana)
  • 2005 rinviato a giudizio per ricettazione (tangenti al Ministero delle Poste)

L'elenco non è precisissimo né esauriente, veramente troppo intricato il percorso giudiziario , le prescrizioni, i rinvii a giudizio, gli arresti. Comunque raccoglie almeno 5 condanne definitive; le pene detentive, per 7 e più anni, per motivi di salute, anzianità , affidamento ai servizi sociali sono limitate a pochi giorni, sebbene sia stato incarcerato numerose volte. Essendo ufficialmente nullatenente non ha risarcito alcuna cifra ai truffati, Stato compreso che vanta quasi 1,5 milioni di euro per tasse non pagate.

Se un concorso avvenisse per titoli ed esami sarebbe facile dedurre di che concorso si stia propriamente parlando, ma trattandosi di elezione al Senato della Repubblica ci si chiede come sia stato possibile. La sua candidatura è stata osteggiata anche nel suo partito e ovviamente dall'opposizione , ma l'interrogativo ha risposta assolutamente semplice:

«Noi dobbiamo fare una campagna elettorale e si deve vincere. L'editore Ciarrapico ha giornali importanti a noi non ostili ed è assolutamente importante che questi giornali continuino ad esserlo visto che tutti i grandi giornali stanno dall'altra parte»

Là dove la giustizia non è riuscita in alcun modo a risarcire i truffati (a conti fatti si tratta di più di 100 miliardi di crack vari) la ragion politica ha realizzato il miracolo di soddisfare l'ambizione dell'uomo : ha fatto eleggere un pluri condannato per reati che con l'opinione hanno ben poco a che vedere.

Promuoverne uno per educarne cento.

Giuseppe Ciarrapico “governa” circa una decina di quotidiani locali nel Lazio e questo, oltre ai trascorsi, lo rende interessante. Anche qui li “governa” con soldi altrui. I suoi 11 quotidiani (cooperative fittizie, ma legali) sfornano circa 50.000 copie complessive al giorno che per la legge sulla stampa percepiscono ogni anno circa 5 milioni di contributi da parte dello Stato. Ogni copia è pagata per un terzo dallo Stato. Rischio imprenditoriale pressoché zero.
I quotidiani di Ciarrapico erano distribuiti in vendita obbligatoria con Il Giornale (Paolo Berlusconi) ad un euro. Il Giornale non riceveva direttamente contributi dallo Stato, ma per così dire di sponda.

La cosa buffa , o tragica dipende dall'umore, è chel'oggi Senatore-insegnante non si accontentava mai, dal 2007 infatti è indagato dalla Procura di Roma per truffa proprio verso la Presidenza del Consiglio: avrebbe incassato, per i suoi quotidiani da tremilacopie cadauno, usando qualche furbizia anche nei confronti dei giornalisti, il doppio dei contributi che gli spetterebbero per l'editoria, e il Gip ha sequestrato 2,5 milioni di euro che stavano per essergli versati.

L'uomo è di lungo pelo, tanto quanto i suoi padrini attuali e precedenti. Indubbiamente è un vero maestro nell ammollare bidoni e causare crack: acque minerali, banche, enti , sanità, poste, quotidiani, società di catering. Pochi settori sono sfuggiti alle suo inincessato intraprendere e girare e rigirare titoli di credito spesso fasulli o a vuoto.

Poi ci si chiede se gli Italiani siano o meno dei coglioni. Lo sono, lo sono... come un tempo, dovendo scegliere tra Cristo e Barabba , gli elettori pii del Lazio non hanno avuto dubbi.
Fascista ? Molti lo sono stati in Italia, pochi invece hanno una simile specializzazione coltivata metodicamente per anni.
Per i suoi servigi luminosi la Repubblica Italiana gli riconosce ora anche un discreto appannaggio, che si spera, per decenza, presto gli venga pignorato a favore dei numerosi creditori. Si tratterebbe poi solo dell'ennesima partita di giro di valore simbolico.

L' uomo ha avuto molti amici , concesso servigi a molti e avviato affari con molti. In ordine sparso: Caradonna, Almirante, Andreotti, il principe Caracciolo, De Benedetti, Berlusconi.
Il suo capolavoro, manco a dirlo, nasce con il lodo Mondadori dove fu intermediario tra De Benedetti e Berlusconi. Questione complessa, dove restò impigliato un altro maestro eletto al Parlamento : Umberto Previti, classe 1934, come l'ex presidente della AS Roma dove Totti iniziò a sgambettare a 16 anni.
Si parla di Totti, dico cotica !

Che la fortuna e il buon Dio ci assistano.

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