Questo è un giorno triste, in questo paese non è più possibile sperare in un atto di trasparenza, anche irrituale nella forma, ma non nella sostanza. Oggi si è consumata una ipocrisia collettiva a nome di un Autorità Garante che ha dichiarato illegittima la pubblicazione sul web degli elenchi dell'agenzia delle entrate.
Spero di non adover aver mai bisogno del Garante della privacy che si limita ad atti dovuti.
C'è ben poco da sperare per il futuro.
Si calcola che 270 mila miliardi siano evasi annualmente in Italia, ogni consorteria di interessi piccini e di bottega si è saldata in mille cavilli legali per perpetuare la grande evasione collettiva, e nemmeno si cerchi di scorgerla fuor dai giornali !. Una doppia ipocrisia di massa che ha affossato una doverosa atto di trasparenza . Poteva anche essere una sensibile riduzioni di costi , ma niente, anzi . Nemmeno ai primi del '900, nè negli anni 50 , in periodi di capitalismo paternalistico o selvaggio, ci si sognava di pensare che il reddito fosse un dato sensibile, che andasse nascosto. Anzi.
E' l'Italia ormai è un luogo di regole metafisiche dove puoi fare di tutto e il contrario, basta che ti consulti sempre con un buon avvocato, meglio se più. Puoi consentire il p2p per i brani musicali secondo legge, ma poi puoi anche sanzionare un atto di trasparenza pubblica sostanziale, sempre che tu sappia cogliere il comma meno inesatto.
Così la vicenda si può riassumere in questo modo: Visco (santo subito!) pubblica gli elenchi dei contribuenti , un po' alla carlona è vero, in formato .txt, comune per comune. Il Garante della Privacy che nessuno ha ben capito a che serva se non in virtù di un nome altisonante e apparentemente tranquillizzante, contrariamente ai suoi tempi sonneccchiosi lo stoppa quasi al volo.
Un prodiano, un magistrato gia presidente della Calabria a suo tempo indagato (in quota exFI), un altro componente condannato a 6 mesi per violazione della privacy (esperto di suo quindi)
in quota AN e un exparlamentare , (ex direttore de il Manifesto , nonchè ex deputato Verde , ex sociologo, ex.) rilasciano interviste a destra e manca in tivvù: per carità non si può fare, non ci si rende conto di cosa sia internet !
Loro invece internet la conoscono a puntino come funziona, lo sanno e diffidano di sospendere le pubblicazioni , che già da tempo di fatto non funzionavano, perchè il misero portale dell' Agenzia delle Entrate era andato subito nel pallone. La situazione rimane paradossale per giorni, e tutti coloro che volevano hanno in mano ora e comunque gli elenchi: li manipolano, se li passano, li pubblicano e a volte se li rivendono, e il loro prezzo salirà, perchè mica la puoi fermare internet se non con la censura.
Hanno tutta questa roba perchè su internet tutti hanno pubblicato quel che avevano, ricomponendo il quadro un pezzo alla volta. Magari solo per quella maledetta propensione tutta italiana a considerare un divieto come un affronto.
Forti dei pronunciamenti anticipati ovunque, alcune associazioni dei consumatori decidono che il piatto è ghiotto e si lanciano a richiedere risarcimenti stellari (a chi ?, ai contribuenti, di fatto); la Magistratura apre una inchiesta basandosi sulle le dichiarazioni dei Garanti vari, sul ruomore dei codaconspiù o meno associati, e attende il pronunciamento ufficiale. Poi spunta anche il Garante dei Contribuenti e, manco a dirlo, il Presidente dei Commercialisti ( per chiedere risarcimenti per l'indebito aggravio di spese della categoria . C'e' un sacco di gente che ci garantisce, chi l'avrebbe mai detto.
Magistratura a parte, tutti chiedono risarcimenti . Poi tu guardi con occhio statistico gli elenchi incriminati e ti accorgi che la ricchezza si è concentrata probabilmente in nuovi soggetti e gli altri sono infinitamente piu' impoveriti. Si chiama disuguaglianza crescente dei redditi, ma nel linguaggio giuridico la parola disuguaglianza ha altri significati.
Insomma di tutto, di piu'. Ma anche tutti costi in più.
Visco che magari, come dice Feltri , solo questa volta a fatto qualcosa di buono, si difende replicando: ma guardate che gli elenchi sono già consultabili come si vuole e spesso pubblicati dai giornali , da anni !
Povero Visco, è destinato alle sentenze di illegittimità ...
Niente, al Garante sono inflessibili (avevano già deciso infatti) e quindi tutto deve tornare al tempo dei brontosauri: solo i Comuni e l'agenzia territoriale delle entrate possono permettere le consultazioni. "Mettere mano alla legge del 1973" si aggiunge di dovere . Detto fatto , ecco spuntare il Ministero alla Delegificazione che estirperà come un dente le leggi inopportune.
Insomma un quadro clinico perfetto di soggetti e sconsideratezze che contribusiscono questo paese a precipitare come una papera spennata in una palude .
La morsa però si e' chiusa, caste e intressi di conventicole si sono saldate, a norma di legge.
Un Comma 22.
Il quotidiano Libero sta pubblicando gli elenchi integrali (mica solo i Vip come vorrebbe l'ineffabile Garante) e il sole 24ore tiene quello che ha (tratto dal peer to peer) ben in mostra su internet fino all'ultimo minuto (in foto). Poi anche il quotidiano confindustriale molla.
Criminali pure loro o gli atti pubblici son di diritto della sola stampa , con tesserino garantito da Garante, legge , esame , e iscrizione all' Albo professionale post Fascista ?
Vai a sapere, ma i sospetti sono vari.
Di certo oggi si resta mestamente piu' tristi . Non è bello sentirsi sempre dare degli idioti.
---- fine
mercoledì 7 maggio 2008
Il Garante dice stop agli elenchi
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