sabato 3 maggio 2008

Contribuenti sul Web, i Vip ma non i Nip






La curiosità non è ancora sopita e nemmeno la bufera scatenata dalla iniziativa della Agenzia delle Entrate, ma a 3 giorni dalla data della pubblicazioni degli elenchi gli schieramenti e le iniziative si sono chiarite. Chi è favorevole vota e scambia dati o pubblica, chi è contrario scrive, commenta, si appella a preziosismi e cavilli.

Sono stati aperti sondaggi online di vario genere. Non è il caso di affidare una grande precisione ai risultati, ma sicuramente si può trarre la conclusione che su internet la maggioranza assoluta dei votanti è favorevole alla pubblicazione su internet dell'elenco dei contribuenti, sotto ogni tipo di testata.

................si..no...votanti
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La Repubblica...68..32...100.000

Stampa..........66..33.....8.000

Sole24ore.......59..41.....ND

Corriere........55..45....70.000
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In questo blog il sondaggio, per quanto non paragonabile numericamente a quella dei quotidiani, è decisamente più articolato. La convinzione sulla opportunità della iniziativa si accompagna però ad una rassegnazione sul probabile seguito della vicenda.

In aggiunta "la Stampa" ha pubblicato almpi stralci delle liste dei contribuenti maggiori e il quotidiano Libero ha fatto altrettanto. Il direttore della testata ha anzi affermato che ritiene del tutto opportuna la pubblicazione degli elenchi e improvvida la decisione del Garante della Privacyoltre che incivile che i dati non siano realmente pubblici. Nell' editoriale di oggi Oscar Giannino anticipa: "pubblicheremo tutto: tutti i contribuenti e le loro dichiarazioni, provincia per provincia, con appositi volumi e dvd allegati al giornale".
Altri quotidiani e siti hanno pubblicato stralci degli elenchi, a volte tacendo sul nome dei titolari e facendo solo allusioni alla loro posizione sociale (della serie è lui, ma non lo dobbiamo sapere) per non incorrere in possibili penalità. Una bella autocensura preventiva degna di una stampa libera.

In generale i commenti scritti sugli organi di informazione e sui blog sono avversi alla iniziativa di Vincenzo Visco. Ma ci sono alcune eccezioni oltre Feltri, alcune assolutamente illustri come l'ex garante della Privacy Stefano Rodotà.

Le associazioni dei Consumatori Codacons e Adiconsum hanno avviato procedure per richiedere risarcimenti all'amministrazione. Sono per lo più contrarie e considerano illeggittima la pubblicazione su internet. Cosa ne vada in tasca ai consumatori come categoria è difficile da capire se non l'idea che agiscano ormai politicamente (alle elezioni c'erano le liste dei consumatori). Un maggior interesse alle caratteristiche della concessione del credito al consumo parrebbe ben più confacente alla natura dei loro associati spesso strozzati da queste forme di credito quasi usuraio dalle banche.

La Procura di Roma, per iniziativa autonoma del Procuratore aggiunto Ionta, ha aperto una inchiesta per violazione della legge sulla privacy, ipotizzando che la pubblicazione degli elenchi dei contribuenti, per le modalità con cui è state realizzata potrebbe causare problemi ai titolari del 730 e del 740 e avverte che sarà perseguito penalmente chi fa uso improprio di tali dati. Della serie guai a te se lo usi per scopi illeciti, ma non era così pure prima ???
Le opinioni legali sulla vicenda , un parere nulla di più, accoglie tutti i rilievi di illeggittimità mossi contro la iniziativa della Agenzia delle Entrate riassumibili in 4 punti , che nella sostanza qualcuno qui confuta .

Qui il provvedimento originale dell'Agenzia delle Entrate, firmato il 5 marzo 2008 e qui quello del Garante della Privacy.

Sul web, tramite e-mule, è sempre possibile ottenere ampi stralci degli elenchi delle dichiarazioni dei redditi del 2005 di diversi luoghi, più o meno raccolti rilanciati e forse in alcuni casi anche deformati nei contenuti.
Messi in prima pagina i redditi maggiori, molti vorrebbero tutelare i soggetti con redditi minori, così spesso si legge, unioni consumatori in testa. Vien da chiedersi per quale motivo un percettore di reddito basso possa mai essere danneggiato dal fatto che qualcuno constati che vive in indigenza.
Forse essendo chiara la legge sui Vip (si puo' pubblicare sul giornale, dice il Garante) , ci si attacca all'indigenza indecorosa dei Nip.

Non c'è dubbio, l'indigenza è poco chic e non porta alcun goloso gossip.

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