L'Agenzia delle Entrate ha messo in rete i redditi degli italiani nel 2005. Una rivoluzione.
Il sito s'è intasato immediatamente ; gli italiani sono curiosi di conoscere il reddito dei loro conoscenti vicini e lontani, e presumibilmente di capire come venga mantenuto uno stile di vita ritenuto eccessivo o viceversa di conoscere qualche paperone sconosciuto.
Beppe Grillo ha tuonato , ritiene questa trovata un incitamento a delinquere, una informazione messa a disposizione di mafiosi e criminali, un incentivo in più ad evadere le tasse.
Filippo Facci, che lo odia Beppe Grillo fino al punto di stenderne una biografia pubblica biliosa e tutta veleni, mischiando nel peggior giornalismo alcuni fatti ad una lunga sequenza di gossip ora dovrà forse mutare anche la sua personale biografia, visto che macchianera è un blog anch'esso per modo di dire e visto che ormai il nostro scrive su principali quotidiani e appare su tutte le TV.
Una informazione aggiuntiva si presta in effetti a molte utilità, anche contrapposte , ma l'idea che questa iniziativa sia un invito delinquere mi pare eccessiva. Io non ho questo timore per me, sono un accattone e nulla ho da perdere, posso constatare solo che sto in buona compagnia. Un certo e antico vezzo di Visco lascia invece ritenere che , volendo, non ci si ritrovi più in certi stili di vita che si accompagnano a dichiarazioni dei redditi piuttosto striminzite.
Un sottile compiacimento verso la delazione fiscale quindi non è da escludere del tutto, ma mi pare che la trasparenza abbia il sopravvento. La trasparenza presenta qualche rischio, ma alla lunga offre benefici. Tra gli altri quello di offrire l'accessibilità a tutti per le informazione importanti e non solo a quattro gatti dell'informazione di mestiere.
C'e' in questa alzata di scudi contro l'agenzia delle entrate buona parte parte del costume italiota. Il mio concittadino medio straparla sempre con indignazione delle tasse non pagate da altri ma si guarda bene dal mostrare i propri redditi con tutti i mezzi possibili. Comprensibile e umano elidere (permesso) e tentare di eludere(meno patriottico) le tasse, criminale evaderle, soprattutto quando quelle evase sono molte.
Ma non si capisce perchè mai debba essere criminale mostrare chi ha versato e quanto.
Un dichiarazione dei redditi fornisce uno stock, non come si è realizzato. E' o non è il denaro e la sua accumulazione il maggior sintomo di successo di questa Berlusconiana Italia ?
Se sì non vedo motivo per eclissare i maggiori contribuenti e i loro meriti, anche se a me interessano i contribuenti minori che crescono sempre di più e a cui sempre meno si guarda e presta ascolto.
Come finirà ? Probabilmente verrà messo tutto a tacere o fortemente limitato, le liste dei contribuenti (quasi fossero liste di proscrizione) spariranno e molti , questi sì, di coloro ch hanno qualcosa da nascondere tireranno un sospiro di sollievo, gli altri ritorneranno invisibili.
mercoledì 30 aprile 2008
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Vincenzo Visco
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DPR 600, 28 settembre 1973 art.69
Pubblicazione elenchi dei contribuenti
1. Il Ministro delle finanze dispone annualmente la pubblicazione degli elenchi dei contribuenti il cui reddito imponibile è stato accertato dagli uffici delle imposte dirette e di quelli sottoposti a controlli globali a sorteggio a norma delle vigenti disposizioni nell'ambito dell'attività di programmazione svolta dagli uffici nell'anno precedente.
2. Negli elenchi deve essere specificato se gli accertamenti sono definitivi o in contestazione e devono essere indicati, in caso di rettifica, anche gli imponibili dichiarati dai contribuenti.
3. Negli elenchi sono compresi tutti i contribuenti che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi, nonché i contribuenti nei cui confronti sia stato accertato un maggior reddito imponibile superiore a 10 milioni di lire e al 20 per cento del reddito dichiarato, o in ogni caso un maggior reddito imponibile superiore a 50 milioni di lire.
4. Il centro informativo delle imposte dirette, entro il 31 dicembre dell'anno successivo a quello di presentazione delle dichiarazioni dei redditi, forma, per ciascun comune, i seguenti elenchi nominativi da distribuire agli uffici delle imposte territorialmente competenti:
a) elenco nominativo dei contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi;
b) elenco nominativo dei soggetti che esercitano imprese commerciali, arti e professioni.
5. Con apposito decreto del Ministro delle finanze sono annualmente stabiliti i termini e le modalità per la formazione degli elenchi di cui al comma 4.
6. Gli elenchi sono depositati per la durata di un anno, ai fini della consultazione da parte di chiunque, sia presso lo stesso ufficio delle imposte sia presso i comuni interessati. Per la consultazione non sono dovuti i tributi speciali di cui al D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 648 (34). 7. Ai comuni che dispongono di apparecchiature informatiche, i dati potranno essere trasmessi su supporto magnetico ovvero mediante sistemi telematici.
Mo voglio vedere che ci si inventa su una cosa assolutamente chiarissima : consultazione da parte di chiunque.
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