martedì 22 aprile 2008

Welcome to Alitalia


"Air France-Klm - si legge in una nota ufficiale - ha comunicato ad Alitalia che gli accordi contrattuali annunciati il 14 marzo scorso con l'obiettivo di lanciare un'Offerta pubblica di scambio su Alitalia non sono più validi dal momento che non sono state soddisfatte le condizioni preliminari al lancio dell' offerta".

(AGI) - Roma, 7 apr. - In un' intervista al Corriere della Sera, Raffaele Bonanni risponde a chi sostiene che i sindacati rappresentino una casta e si dice convinto che l' ad di Air France-Klm, Jean Cyril Spinetta, sia pronto a tornare al tavolo delle trattative.
I signori della casta vera - tuona il leader della Cisl - dimenticano che siamo il corpo della societa', sottoposto piu' di ogni altro alla verifica del consenso'. Perche il sindacato per Bonanni non e' un potere ma un contropotere, che si costruisce con la fiducia di milioni di lavoratori, che pagano tra i 120 e i 180 euro all' anno per essere rappresentati'. Il leader sindacale ribadisce poi di non 'aver fatto scappare Spinetta e anche se fosse tornera', sono sicurissimo. Ha mollato perche' si e' trovato proprio come noi in mezzo a una campagna elettorale assurda, incasinatissima, dove tutti hanno fatto di tutto per strumentalizzare quest' affare dell' Alitalia. Ma
tornerà - insiste Bonanni - ha lavorato due anni e mezzo sottobanco e poi sopra per prendersi Alitalia. Non so qual' è il compromesso tra il governo e i francesi, ma mi pare che alcuni governanti abbiano scelto il silenzio, lasciandoci al buio. L' Alitalia - conclude il leader della Cisl - e' un' azienda ormai cotta. E' il mercato italiano del trasporto aereo che fa gola. Spinetta non e' un filantropo, vuole fare un affare.

Bonanni (abruzzese) è sindacalista combattivo cresciuto come rappresentante dei lavoratori edili e formatosi in Sicilia con D'Antoni. Il settore edile è mutato come un guanto negli ultimi trent'anni ma rimane il il responsabile del più alto tasso di infortuni sul lavoro in Italia (morti comprese). E' ora anche il settore industriale con maggior occupazione di extracomunitari (50%).
Il patto per l'Italia fu siglato nel 2002 tra sindacati e Governo (Berlusconi) e segnò la rottura sindacale tra Pezzotta (Cisl) e Cofferati (CGIL) che non ne condivideva i contenuti. Tra i sostenitori e redattori del patto un importante contributo fu proprio di Raffaele Bonanni , ora segretario della CISL. Pezzotta cambiò opinione senza mai ripudiare il Patto , ma considerò il governo Berlusconi inadempiente.

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