lunedì 7 aprile 2008

La Repubblica degli accattoni

Inutile girarci intorno.

Il vecchio scarpone non e' solo un bel Paese di giovanotti sfortunati ed esclusi. Nel Bel Paese abitano anche gli anziani, concetto politicamente corretto per parlare di "vecchi" in in fieri. E anche loro ci abitano male, da tempo.
Il money e la finance d'Italia non li vedono, i media non ne parlano se non per rappresentarli come fieri, disperati orgogliosi e dignitosi, pantere grige indomite, o pensionati scomodi. Nelle pubblicita' son sempre nonni accattivanti.
La statistica sa bene che esistono, sono la legione del baby boom del 1950 e del 1960; i cultori del liberismo li indicano come uno dei guai del welfare congiunto alla fertilità decrescente.
Sono invisibili, gli anziani, se non nell'età media dei politici italiani, figurine per bene della tivvu', e nella lista degli iscritti ai sindacati, lì sono la maggioranza invisibile.

La Repubblica on line narra oggi la triste e patetica storia di Italo Giuliani, pensionato a 500 euro, che da 7 anni vive sotto il cavalcavia della tangenziale di Roma. Immaginatevi il frastuono del locale e il rombo sconquassato del cemento quando i TIR in fila indiana trasportano i container verso gli Ipermercati del Lazio : immaginatevi come l'acqua della vecchia pentola di alluminio bolle e sobbalza mestamente con il fornello, quasi canticchiando la patetica canzoncina di Renato Zero: Spalle al Muro.

Immaginatevelo Italo uomo fiero, indomito, che si accontenta. Cosi' deve essere, solo un silenzioso accattone, un homless sfigato, un barbone pittoresco, il patetico outsider miserevole verso cui allungare una mancia di celebrità.

Sempre il quotidiano di De Benedetti scopre il taccheggio degli anziani negli ipermercati della penisola come la nuova frontiera della povertà in Italia. I furtarelli dei pensionati son cresciuti del 50%, affermano i direttori angosciati, ma una cifra che sia, una non sola non la fornicono: e' cattiva pubblicità.

L'idea insinuata dall'articolista e' che stiano diventando una peste fastidiosa nell'immaginario collettivo, ben piu' dei clandestini, degli zingari, dei lavavetri.
Una vera novita', peccato che 15 anni fa ne parlasse un sociologo, tale Marzio Barbagli, proprio in merito ad una sua ricerca sul taccheggio: erano per lo piu' signore bene un po' cleptomani e anziani che cercavano di far quadrare il bilancio. Gia' allora intorno al 1990. Sembra un altro secolo, ma non lo e'. L'ombra si allunga su capelli sempre meno grigi.

Spallucce, in fondo è solo una pensione da fame, da tempo.

La rappresentazione giornalistica è assai approssimativa ed edulcorata. Sopra i 45 anni tutti sono a rischio accattonaggio. Basta un niente, una deviazione dell'economia, del costume, della salute: è sufficiente un errore da nulla , una impercettibile sventura inattesa o valutata male per scivolare lungo la china, in accelerazione inconsapevole, complice pero' solo l'età piu' che l'incapacità. Le porte si chiudono, i sorrisi del front end diventano sorrisetti, i ragionamenti appaiono frutto dell' Alzheimer.

Il problema è in fondo questo: i vecchi , e tali sono socialmente gia' gli over50, rischiano di essere tagliati irrimediabilmente fuori da una vita dignitosa, ancor prima che felice, che al crescere dell'eta' comunque sia la felicita' si non e' pienamente compagna.
In parte è inevitabile, parte integrante del ciclo di vita; spesso non lo è, e semplicemente gli accattoni aumentano. Diventeremo accattoni, taccheggiatori dignitosi, ladruncoli patetici, monito ancor piu' acceso per la produttivita'altrui.

Tanto vale convincersene: l'accattonaggio è la nuova frontiera, il target di spravvivenza per le Nuove Pantere Grige.

Io Accattono, chiedo donazioni, suggerimenti, offriro' sempre qualcosa e mi ingegnero'. Ma sotto le coscie orrende dei pilastri della tangenziale romana a respirare gomma cotta o furti nei supermercati non ne faro', nemmeno se le mie finanze, come accade gia' ora, hanno il respiro corto di solo tre mesi di autonomia finanziaria.
Lo dico con orgoglio, perchè per quanto ce lo si neghi, questa e' l'Opera da Tre Soldi che in modo crescente viene riservata agli over 50: accattonare.

Suggerite, ascolto. Inutile girarci intorno.

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