

Gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da un susseguirsi di iniziative legislative apparentemente estemporanee e dettate dalla fantasia dei singoli parlamentari ma collegate tra loro da una linea di continuità: la volontà della politica di soffocare ogni giorno di più la Rete come strumento di diffusione e di condivisione libera dell’informazione e del sapere.
Le disposizioni contenute nel Decreto Alfano sulle intercettazioni rientrano all'interno di questa offensiva.
Il cosiddetto "obbligo di rettifica" imposto al gestore di qualsiasi sito informatico (dai blog ai social network come Facebook e Twitter fino a .... ) appare chiaramente come un pretesto, un alibi. I suoi effetti infatti - in termini di burocratizzazione della Rete, di complessità di gestione dell'obbligo in questione, di sanzioni pesantissime per gli utenti - rendono il decreto una nuova legge ammazza-internet.
Rispetto ai tentativi precedenti questo è perfino più insidioso e furbesco, perché anziché censurare direttamente i siti e i blog li mette in condizione di non pubblicare più o di pubblicare molto meno, con una norma che si nasconde dietro una falsa apparenza di responsabilizzazione ma che in realtà ha lo scopo di rendere la vita impossibile a blogger e utenti di siti di condivisione.
I blogger sono già oggi del tutto responsabili, in termini penali, di eventuali reati di ingiuria, diffamazione o altro: non c'è alcun bisogno di introdurre sanzioni insostenibili per i "citizen journalist" se questi non aderiscono alla tortuosa e burocratica imposizione prevista nel Decreto Alfano.
La pluralità dell'informazione, non importa se via internet, sui giornali, attraverso le radio o le tv o qualsiasi altro mezzo, costituisce uno dei diritti fondamentali dell’uomo e del cittadino e, probabilmente, quello al quale sono più direttamente connesse la libertà e la democrazia.
Con il Decreto Alfano siamo di fronte a un attacco alla libertà di di tutti i media, dal grande giornale al più piccolo blog.
Per questo chiediamo ai blog e ai siti italiani di fare una giornata di silenzio, con un logo che ne spiega le ragioni, nel giorno in cui anche i giornali e le tv tacciono. E' un segnale di tutti quelli che fanno comunicazione che, insieme, dicono al potere: "Non vogliamo farci imbavagliare".
Invitiamo quindi tutti i cittadini che hanno un blog o un sito a pubblicare il 14 luglio prossimo questo logo e a tenerlo esposto per l’intera giornata, con un link a questo manifesto. - scarica il banner.jpg
Non si tratta di difendere la stampa, la tv, la radio, i giornalisti o la Rete ma di difendere con fermezza la libertà di informazione e con questa il futuro della nostra democrazia.
Aderite a questa campagna civile
"Martedì scorso il direttore di Panorama, Maurizio Belpietro, ha contattato l’avvocato Niccolò Ghedini, sostenendo che un suo giornalista, Giacomo Amadori, sapeva che erano in vendita fotografie «che potevano apparire di particolare interesse in relazione agli attuali fatti di cronaca»". (Noemi - Berlusconi, ndr)
Fonte
Perché le vicende che sfiorano un politico – ancorché vittima – devono essere taciute e quelle di altre vittime – starlette, calciatori, imprenditori o fanciulle di belle speranze – date in pasto all’opinione pubblica? Se si appartiene alla corporazione dei politici si ha diritto alla privacy mentre se si è una persona comune si ha diritto allo sputtanamento? Un giornalista è pagato per dare le notizie non per nasconderle.
Non c'è alcun caso Noemi, semmai un caso Berlusconi con le noemi di turno. Papi non querela alcuno , ma il sig. Elio Letizia querela la Repubblica e l'ex vero fidanzato (ma gli avvocati non sono costosetti?). Era ora.
"Il racconto reso dal signor Flaminio, apparso oggi sul quotidiano la Repubblica e relativo a mia figlia Noemi, è gravemente diffamatorio, perché le attribuisce cose mai fatte nè dette nè pensate. Ciò che si legge è un nuovo momento di mera notorietà che il quotidiano la Repubblica, strumentalizzando, ha voluto concedere al signor Flaminio, a danno nuovamente dell'immagine di mia figlia Noemi".
Le domande son sempre tendenziose: ma per un Berlusconi che non risponde a nessuno, se non a se stesso e in terza persona, c'è almeno un Capo dello Stato che risponde a quelle di un comico, esposte su un blog.
In meno di 24 ore.
11 domande a Berlusconi
La Padania 1998
Non si sa chi sia il corruttore, ma nel lontano 1998 la Padania, organo politico della Lega, a piena pagina, poneva 11 domande a Silvio Berlusconi per le sue fortune e oggi Repubblica ne pone solo 10, per le sue bugie.
Ora, 10 anni dopo, come allora silenzio totale.
E' ben strana la vita politica in Italia: chi dovrebbe rispondere tace, chi avrebbe potuto regolamentare non l'ha fatto, chi era nemico (politico) ora è alleato fedele.
Le veline siedono in parlamento e sognano la politica, i condannati per distrazione di cose pubbliche sono cooptati per le cariche e perfino i nipotini di re straccioni si apprestano a rappresentarci.
E intanto gli accattoni crescono, e probabilmente lentamente si preparano a migrare.
Viviamo nel migliore dei Paesi Possibili, ognuno fa quel cazzo che gli pare.
La strada del mio matrimonio è segnata, non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni.
Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene.
"Attacchi di così basso livello, in vista delle prossime elezioni europee e amministrative, confermano non solo l'assoluta mancanza di argomenti politici concreti di quel giornale e della sua parte politica, ma anche una strategia mediatica diffamatoria tesa a strumentalizzare vicende esclusivamente private - conclude la nota - a fini di lotta politica".
Non c'è più limite al senso del ridicolo. Nel provvedimento "sicurezza", tra le altre perle, c'è questa norma che trova agli accattoni casa , virtualmente al Viminale.
E' la rivincita di Calderoli, l'uomo delle magliette da minus man, conservate gelosamente sotto la giacchetta da parlamentare e la cravattina verde, il plenipotenziario del Ministero della Semplificazione.
Quando qualcuno si incazzerà sul serio, la nemesi di questa carriera lombarda sarà probabilmente un suo rifugio in Libia, dove l'attendono pieni di speranza almeno un paio di etiopi di 1 metro e 90.
Non inTunisia, lì già hanno dato.
CLOCHARD SCHEDATISarà istituito presso il Viminale il registro delle persone «che non hanno fissa dimora». I cosiddetti clochard, dovranno essere schedati in un apposito registro e la registrazione dovrà avvenire entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge. Un emendamento voluto dalla Lega come quello che prevede che «l’iscrizione e la richiesta di variazione anagrafica sono subordinate alla verifica da parte dei competenti uffici comunali delle condizioni igienico-sanitarie dell’immmobile».
Il partito delle anime devote e dei difensori dei valori della tradizione cattolica italiana che sui propri volantini impropriamente definiti giornali esalta quotidianamente l’inflessibile Benedetto XVI grande restauratore dell’Assoluto, è guidato da un pluridivorziato prossimo venturo che la moglie accusa - perchè le mogli sanno, altro che gomblotto di stamba - di essere quello che si definirebbe nella lingua di Sant’Ambrogio, “un purcùn d’un purscèl”, esalta la beata “gnocca”, si fa bacchettare sulle dita dai vescovi, cerca di promuovere signore e signorine che fanno carriera esibendo i loro appetitosi corpi al desiderio e alla lussuria (che Dio le benedica) dei teleguardoni da Drive In, pratica ostentatamente il peccato diabolico della vanità, condanna i poveri all’inferno libico e protegge i cammelli ricchi, quelli della “cruna, l’ago etc etc”. Ma non erano quelli di sinistra i materialisti libertini e prigionieri del relativismo goderecceio e maialetto? Oggi a Maria Goretti, che non aveva mai avuto il “book”, non darebbero neppure un assessorato di paese. Se non fossero stati così devoti a Santa Madre Chiesa, questi del Pdl, che avrebbero fatto, il kebab coi preti e le suore?
E dopo il divieto di mangiare per strada, la rimozione di panchine, il divieto di accattonaggio davanti ai luoghi di culto, la proposta di adibire carrozze per i soli milanesi meneghini, a Bergamo si approva il nuovo regolamento di polizia urbana fermo al 1960.
L’elemosina per le strade di Bergamo si puo’ fare a patto, pero’, che il mendicante non stia per piu’ di un’ora nella stessa via e che non mostri un cane piu’ piccolo di sei mesi.
Sara’ vietato sedersi sui monumenti, usare pattini e skateboard, sparare petardi, lasciare volantini sulle automobili in sosta, dar da mangiare ai piccioni, giocare in strade e piazze e approcciare prostitute nella propria auto.
Vietato e guai in vista anche per coloro che, per pura gentilezza, sono abituati a cedere ad altri automobilisti gli scontrini del proprio parcometro non ancora scaduto.
Per i trasgressori sono previste multe fino a 500 euro (non si capisce se ciò valga anche per gli accattoni seduti o stanziali per più di un'ora).
Te set milanese? Te voret una cartolina del Milan?». L’anziano, ben vestito, sembrerebbe in giro per negozi. In realtà chiede l’elemosina a chi bazzica nel quadrilatero della moda. Si avvicina a chi guarda le vetrine di via Manzoni: in cambio di un paio di euro consegna vecchie cartoline, quindi spiega che «i tempi sono duri con la pensione minima». Pochi passi: in via Montenapoleone cammina un’anziana, con un cappello di lana calato sul viso.
Gli abiti sono distinti, ma sdruciti e d’altri tempi. Lei sì che che stride con le vetrine milionarie. Si avvicina con la mano tesa. Sussurra. Non spiega nulla, ma è la sua ritrosia a parlare. Mercato di via San Marco, il lunedì e il giovedì. E’ qui che bazzica una donna sui 70 anni, milanesissima, in mano un mucchio di centrini che lei ricama e cerca di vendere. «E’ dura, bisogna aiutare la famiglia», spiega domandando cinque euro. Non solo stranieri e zingari chiedono l’elemosina. Quando la crisi imperversa, bisogna ingegnarsi e sono costretti a farlo tutti, anche gli anziani milanesi che forse sognavano per sé un meritato riposo. Del resto proprio nell’ultimo rapporto sulla povertà, la Caritas aveva sottolineato come in città tra le 85.000 persone a rischio povertà ci fossero soprattutto anziani (5.000 i senzatetto). Il problema principale secondo lo studio è la casa. I canoni di locazione, a partire dai 500 euro, erodono una parte sempre più grande del reddito. E se la pensione è minima, tolti i soldi per l’affitto e per le bollette, rimane davvero poco.
"Prima c'erano i posti riservati agli invalidi, agli anziani e alle donne incinta. Adesso si può pensare a posti, o vagoni, riservati ai milanesi".
Dopo la proposta di vagoni metro per sole donne e per extracomunitari di Raffaella Piccinni, candidata della Lega alle provinciali, arriva quella più soft di Matteo Salvini. Ad annunciarla, lo stesso Salvini, questa mattina in piazza Scala per la presentazione dei candidati milanesi del Carroccio alle elezioni provinciali del 6 e 7 giugno.
"La metropolitana fa schifo ed è sporca. Cosa ci vuole ad aggiungere un vagone per sole donne?".
A lanciare la proposta è la candidata al consiglio Provinciale nella circoscrizione 19 per la Lega Nord, Raffaella Piccinni. E alla domanda se anche per gli extracomunitari lei pensa sia necessaria una soluzione del genere, la giovane candidata del Carroccio ha detto: "sì, anche se poi arriverà Franceschini, con il mocassino, a dire che stiamo ghettizzando. Però intanto lui gira con la scorta". La richiesta di un vagone per sole donne, ed eventualmente per soli extracomunitari, è spiegata secondo Piccinni dal fatto che "ci sarebbe più sicurezza, non ci sarebbe quello che ti affianca e si struscia". "Ho preso una volta la metropolitana - ha spiegato - e sembra l'inferno. Tutti i giorni le persone si svegliano, vanno a lavorare con la metro e sembra che debbano subire l'espiazione di una colpa come in un girone dantesco".
da : Affari Italiani
La butto lì, e attaccare in coda un vagone verde per lasciarci entrare tutti quelli con la camicia verde ?
E' iniziata l'offensiva, l'eterno sondaggio.
Le tappe al momento sono queste:
a- si manifesta un grande e privatissimo dolore,
b- si dubita delle capacità di discernimento della "signora",
c- si suggerisce che sia manipolata da qualcuno,
d- si annuncia una grande durezza e si chiedono scuse.
e- per ultimo si pubblicano le foto della festa di compleanno con protagonisti e attori.
Questo fatto è il vero inizio della reazione massmediologica, vediamo perché.
La pubblicazione viene anticipata su Italia Uno, ovvero la TV giovanile del gruppo Mediaset, diretta quindi ai giovani. Studio Aperto sottolinea un fatto importante : la normalità del clima e la spontaneità dei presenti. La pubblicazione vera e propria del materiale "probatorio" avverrà sul settimanale Chi, tiratura ciclopica , specializzato in televisioni e in gossip televisivo, una specie di Famiglia Cristiana della nuova antropologia mediatica.
Che dimostrano quelle fotografie ?
Niente, sono semplicemente un diversivo, perchè nessuno dubita che Berlusconi sia andato a quella festa. L'hanno detto la ragazza, i suoi genitori, la moglie, tutti quanti. Berlusconi incluso.
Più importante è quel che suggerirebbero le immagini. Era una festa qualsiasi, tant'è vero che la presunta Lolita del Presidente appare in una sola fotografia, tutte le altre sono di circostanza: amici, parenti, molti giovani in ghingheri.
Quindi il Presidente era lì per una festa, non per una Lolita.
Gli imbecilli parlano di foto taroccate, cadendo nel tranello. Non sono foto taroccate, bensì foto insignificanti, perchè scattate dal fotografo ufficiale. Sono photoscioppate solo per necessità di agiografia, che deve presentare un uomo giovane, in forma , circondato da giovani; sono stirate, anche per via dell'uso del flash necessario in ambienti chius che appiattiscei, ma non sono fotomontate. Dichiarare false le foto è una sonora stupidaggine, di per sè sono vere, ma non è detto mostrino una realtà controfattuale rispetto alle accuse.
Dunque il Presidente era alla festa, ma solo per cordialità. Nient'altro. Il che può ben essere, sarebbe pazzesco inoltre pensare che Berlusconi si abbracciasse Noemi in pubblico e che la prova possa essere implicita in foto da lui distribuite.
Ma i cretini criticano le foto per quel che vorrebbero vedere; in realtà le foto non provano nulla, nè che nonito vada con le minorenni, nè che papi sia lì per caso. Le fotografie affermano solo che era lì, che c'era tanta gente, fatti per altro di cui nessuno dubita.
Veronica, inizialmente semplicemente sottilineava l'inopportunità di andare alla festa dei diciott'anni di una sconosciuta e non presenziare a quella dei figli.
Il "frequentare minorenni" è venuto dopo che il premier anticipava di reagire con le maniere forti.
Ma per avvalorare l'innocenza del comportamento di Berlusconi interviene contestualmente alla pubblicazione delle fotografie anche il secondo "papi", quello vero. Rilascia una intervista ai giornali e dice che Silvio gli ha fatto solo il favore di presenziare, su sua insistenza. Insomma Berlusconi si "difende" tramite l'amico dall'accusa più pesante di andare con le minorenni , non da quella di essere stato negligente con i figli. Quest'ultima non lede la sua immagine.
La pubblicazione delle immagini propone un passaggio logico, mediaticamente efficace, ma che si basa su un ragionamento fallace : se era alla festa e tutti lo vedevano , cio' non vuol dire che non frequenti minorenni, nè che non abbia frequentato Noemi (lei infatti sosteneva di frequentarlo). Berlusconi era lì,alla festa, è provato, ma non sappiamo il motivo se non credendo alla dichiarazione di papà Letizia e di papi Berlusconi.
Siamo ancora alla parola di Silvio contro quella di Veronica, niente di più.
Le fotografie quindi non provano nulla, nè più nè meno che la mancanza di fotografie, ma lasciano intendere di provare chissà che; suggeriscono sì molto, ma non aggiungono un accidenti alle dichiarazioni di Veronica. Solo Veronica puo' smentire l'affermazione delle tendenze sessuali di nonito, Berlusconi no. Puo' solo imporre a Veronica di provarlo, querelandola.
Questa storia delle foto è' un quindi unsondaggio di opinioni, sui consumi elettorali tramite una icona: credi che il Presidente del Consiglio fosse lì per la minorenne (appare più con altri che con lei , 5 foto contro 1) o per far piacere all'amico ex socialista ?.
Praticamente è una domanda retorica, da cui si spera e ci si attende una risposta retorica, attraverso immagini retoriche allineate, per suggerire dall'inizio alla fine il senso personale di una partecipazione alla cerimonia di Noemi.
La domanda angosciante resta immutata, sempre quella: il Presidente frequenta con leggerezza le minorenni, è malato ?
Veronica, la moglie, afferma che è così, Berlusconi nega e distribuisce prove, che prove non sono, ma ampi suggerimenti. E' in difesa. Siamo quindi in una sorta di processo indiziario, condotto attraverso i media. Prove nessuna, da nessuno dei due. Restano intatti i comportamenti e le affermazioni originarie.
E' il dispiegarsi di Porta a Porta su tutti i media . Va notato che però Vespa, ha taciuto della vicenda, un silenzio imbarazzato sulla madre di tutti i processi pubblici degli ultimi anni. Cogne era assai più facile da condurre, c'era più mistero e incertezza, ma non è detto che presto una trasmissione non si faccia, quando la strategia difensiva si spiegherà appieno.
Il fatto è che l'accusa della moglie è pesante, gravida di conseguenze per il proseguio del divorzio e , sopratutto, fortemente lesiva dell'immagine di un Premier. Il consenso è infatti in mano a due categorie di elettori: i cattolici e le donne, l'universo che più conta nell'urna e da cui ci sia attende maggiori spostamenti nel comportamento elettorale.
Che è poi quello che ora più conta, almeno per ora, in questa vicenda.
Difficile parlarne per uno malvestito e puzzolente come me, ma è un fatto decisamente poilitico. Non tanto il divorzio di un capo di stato, quanto quella frasettina .
L'accusa del "ciarpame mediatico al servizio dell'imperatore" s'è risolta con una spalluccia , la "signora" ha creduto alla campagna mediatica dell'opposizione , e affidando a Libero (foto in prima pagina della Lario nuda per mostrare che pure lei fu velina) e al Giornale quel tanto necessario che indicasse al pubblico ludibrio la fonte e il pulpito di tali irriverenti affermazioni.
Ma poi , con l'annuncio della richiesta di divorzio, è arrivata la frasettina che anche per l' ipocrita italietta è difficile da digerire:
"Sono convinta che a questo punto non sia dignitoso che io mi fermi qui. La strada del mio matrimonio è segnata, non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni"Una affermazione dirompente che ovviamente non sappiamo se vera (a parte il caso della frequentazione della velinette campana), ma che ha un suono sinistro, difficilmente rintuzzabile se non con i fatti.
Dalla svizzera e pochi altri organi di informazione
Il 2 aprile una dipendente del Parlamento italiano è stata arrestata a Lugano. Si tratta della segretaria del gruppo parlamentare della Lega Nord a Roma che, assieme ad un altro uomo, tornava placidamente dal Brasile con ben otto chilogrammi di cocaina, nascosti nella valigia. Le guardie di confine- , si legge sul canale svizzeo Rsi, unica fonte ufficiale della notizia - hanno scovato lo stupefacente stipato in alcune vaschette di alimenti. Non è chiaro se la droga fosse destinata al mercato ticinese, oppure se dovesse rientrare in Italia passando per lo scalo luganese, dove forse la coppia – di 40 e 50anni – sperava in controlli meno severi. In ogni caso, i due non avrebbero mai avuto alcun legame col Ticino”.
"quando io uso una parola essa significa esattamente ciò che io voglio che significhi"
....
"è naturale che tu non lo sappia... finché non te lo dico io.
gravemente lesiva dei sentimenti di pietà dei defunti e in contrasto con i doveri e la missione del servizio pubblico
La situazione italiana ha tratti gotici: il presidente del consiglio e i suoi yesman pompa ottimismo e si traveste come Zelig da Capotreno; il popolo rumoreggia appena; i Papi e i teodem vietano i preservativi alla gente zozzona.
L'architettura gotica sta tutta qui in quegli archi che tagliano gli spazi verso l'alto, ma il gotico moderno incupisce piuttosto che raccogliere in modo severo la luce che al contrario ci annega nell'horror vacui che ci circonda.
Su Repubblica continuano i quaderni di doglianza. La nuova puntata chiede agli internauti come fronteggiano privatamente la crisi e le soluzioni pubbliche con cui affrontare la crisi. E' presto per trarne conclusioni, ma all'ingrosso qualche osservazione può ben essere fatta.
C'è una discreta relazione tra il reddito medio famigliare e le attese per la crisi. Al di sotto della stima puntuale di 2 mila euro di reddito pro capite si pensa che per affrontare la crisi siano necessarie misure straordinarie, al di sopra di questa cifra si tende a rispondere che la crisi deve passare da sola. Le soluzioni suggerite sono più sul fronte delle uscite statali, che non sulle entrate. I più giovani , stranamente, sono i più rassegnati. Tanti i tagli famigliari di tutti, secondo le capacità di reddito redditi.
C'è in pratica la tendenza, nella parte relativamente più benestante, a considerare questa crisi come un temporale, una specie di tormenta che avrà un corso simile a quello di un uragano o di qualsiasi avversità climatica. Poi tornerà il sereno.
Ovviamente chi ha maggiori redditi si sente anch'esso preoccupato per il futuro, ma per nulla nell'epicentro delle difficoltà; mantiene quindi i nervi più saldi.
Quello che stupisce è questa considerazione dell'economia come un evento naturale, al pari di una malattia facilmente curabile o di un nubifragio che si riassorbe spontanemante. La mano invisibile di Smith (la sua banalizzazione) è già una cura spontanea.
Ma è davvero così ? No, non lo è , ma è una percezione deformata dall'ideologia del passato . Questa crisi economica non è nata da vortici meterologici maligni e imprevedibili, ma ha cause ben individuate , cresciute nel tempo e precipitate con violenza in pochi mesi. Sono cause umane, non divine o fisiche.
Ritenere che passino così come son venute , senza alcun intervento, mostra quanta approssimazione ci sia e come ancora la questione sia sottovalutata.
In Italia lo è moltissimo, come all'estero, come ben dimostra la quantità gigantesca di denaro progressivamenye gettato nell'arena (con ritardo) e fabbricato nel tentativo di fronteggiare la crisi delle banche (in italia non si inietta nulla, semplicemente perchè nulla c'è).
Non passa giorno che il cosidetto quantitative Easing venga rafforzato da nuove misure per circoscrivere l'incendio, ma è dubbio che ci si riesca presto. In Giappone non ci riuscirono e la depressione è tutt'ora in corso , da 20 anni.
Tutti gli stati mondiali fabbricano moneta e si indebitano sempre più pesantemente, ponendo così le basi di una sicura inflazione futura. Meglio una inflazione che una deflazione prolungata, ma il profilo di uscita si allunga nel tempo. Del resto c'e' una guerra economica planetaria, soffocata a malapena dal fatto che tutte le nazioni sono coinvolte nella difficoltà. E' una guerra che pare giocarsi per ora sulle valute, sulle svalutazioni comparative delle valute maggiori. E' quasi un sospiro nell'economia nervosa dei computer, ma anche in grado di travolgere le economie reali scaricando di qua o di là le tensioni. E' una guerra "civile" e sopita , ma che puo' tramutarsi in poco tempo in qualcos'altro.
Era , è, un mondo di accattoni. Finchè non verrà ripristinato un equilibrio nei redditi difficilmente la crisi potrà essere superata. Pompare soldi nel sistema finanziario è necessario , limitarsi a questo è del tutto insufficiente e ogni ottimismo di facciata che ostenta sicurezza è fuori luogo.
Passerà, certo, ma non per i sorrisi, gli scongiuri e gli smile di chi il passato non vuole dimenticarlo e non guarda oltre il giardino.
Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, alle ore 11,15 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente, Silvio Berlusconi.
Segretario, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Gianni Letta.
Il Consiglio ha approvato i seguenti provvedimenti:
su proposta del Ministro degli affari esteri, Franco Frattini, e del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, Stefania Prestigiacomo:
- un disegno di legge per la ratifica e l’esecuzione dei Protocolli di attuazione della Convenzione internazionale per la protezione delle Alpi. Obiettivo della Convenzione, realizzata nell’ambito dei Paesi dell’arco alpino e già ratificata, è quello di varare una strategia di salvaguardia a lungo termine dell’ecosistema naturale delle Alpi, del loro sviluppo e della tutela degli interessi economici della popolazione residente; i Protocolli attuativi definiscono pertanto le strategie da adottare negli specifici settori delle foreste montane, della pianificazione territoriale, della composizione di controversie, della difesa del suolo, dell’energia, della protezione della natura e tutela del paesaggio, dell’agricoltura di montagna, del turismo e delle attività di tempo libero, dei trasporti;
su proposta dei Ministri per la pubblica amministrazione e l’innovazione, Renato Brunetta, per la semplificazione normativa, Roberto Calderoli, e per l’attuazione del programma di Governo, Gianfranco Rotondi:
- quattro schemi di regolamento che razionalizzano e riordinano le competenze di alcuni Enti (Lega navale italiana, Unione italiana tiro a segno, Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia, Casse militari) nell’ambito di un disegno complessivo che mira a renderne più razionale la struttura e più efficace l’azione, nonché a ridurre significativamente gli oneri complessivi di funzionamento, secondo quanto previsto dal decreto-legge n.112 del 2008; gli schemi saranno trasmessi al parere del Consiglio di Stato e della Commissione parlamentare per la semplificazione normativa;
su proposta del Ministro dello sviluppo economico, Claudio Scajola:
- un regolamento per la definizione dei criteri generali, della metodologia di calcolo,dei requisiti di base relativi alla prestazione energetica negli edifici ed impianti termici per la climatizzazione invernale e la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari; le disposizioni danno attuazione alle norme di recepimento della direttiva comunitaria in materia di efficienza energetica, consentendone l’applicazione immediata.
Su proposta del Ministro dell’interno, Roberto Maroni, sono stati poi approvati gli statuti della Comunità evangelica di confessione elvetica, dell’Istituto Buddista italiana Soka Gakkai, dell’Associazione di culto “Esercito della salvezza” e della Prima Chiesa di Cristo Scientista di Aosta; alle ultime due è stata contestualmente riconosciuta la personalità giuridica.
Al fine di consentire il proseguimento degli interventi di protezione civile in relazione a problemi di traffico e mobilità connessi coi lavori di ammodernamento dell’autostrada A3, il Consiglio ha prorogato lo stato d’emergenza nel tratto fra Bagnara Calabra e Reggio Calabria.
Il Consiglio ha approvato, su proposta del Presidente, la nomina della signora Renata POLVERINI a componente del CNEL, in rappresentanza dell’Unione generale del lavoro- UGL.
Il Consiglio ha infine esaminato, su proposta del Ministro per gli affari regionali, Raffaele Fitto, alcune leggi regionali, a norma dell’art.127 della Costituzione.
La seduta ha avuto termine alle ore 12,00.
(fonte Ansa)
PS: di contro oggi i cittadini apprendono che:
- "la crisi economica non è tragica" (ma tragicomica, sic !);
- "la borsa è tirata giu' da un pugno di titoli" (il miglior titolo del listino segna almeno un - 60 % dai massimi, il calo della bosra italiana è il peggiore di tutta l'Europa);
- la risorse stanziate sono di circa 150 miliardi (boom !)
- il ponte di Messina si farà presto, soldi stanziati ;
- la cassa integrazione è aumentata del 500 % in un anno...ma
- niente aiuti per la disoccupazione , che sarebbe un incentivo a licenziare (arisic!)
Le comunità paesaggistiche delle Alpi, l'Unione Tiro a Segno, i Buddisti italiani e La prima Chiesa Scientista d'Aosta ringraziano sentitamente. Gli altri convengono semplicemente che merda non olet.
Ora è chiaro, l'oggi è peggio del 1929.
Che la crisi stesse avanzando si sapeva almeno dal 2007, i segnali erano chiari e inequivocabili nella primavera del 2008, ora tutto è evidente, anche la portata di quel che accade. Semplicemente il peggio non si è ancora consumato.
La Repubblica raccoglie da due giorni i Diari Minimi degli accattoni moderni. E' la fotografia di quel che accade ora ai ceti medi, solo una testimonianza .
L'inizio è quello dei quaderni di doglianza di chi titubante, rassegnato o arrabbiato scriverà in questi giorni, dopo che le interruzioni del lavoro pian piano divengono licenziamenti, o le azioni di mobbing arriveranno a frutto.
Scrivono giovani dalla lunga esperienza di attività precaria (non di vita precaria, perchè a loro han pensato i genitori); digitano gli over 40/50 che si accorgono di essere vecchi decrepiti, per loro non c'è più nulla che vedersi emarginati. Relazionano i quadri intermedi che si accorgono che il loro arrabattarsi tra sottopposti e superiori per oltre 12 ore di lavoro al giorno è stato inutile.
Si fanno luce le storie silenziose degli ultra quarantenni e cinquantenni che si sentono in un cul de sac: ricchi di esperienze, tagliati fuori per troppo sapere o per via dell'ineluttabile legge che vuole i giovani impavidi a menare la battaglia della crisi; i giovani bravi, profondi, manageriali, quelli che arringavano le truppe aziendali a guardare avanti per conseguire, come Napoleone (sic!), la vittoria a Waterloo.
Questi scritti aumenteranno, irrimediabilmente. Quel che non verrà scritto su un giornale sarà vissuto sconsolatamente in famiglia, condiviso tra dignitosi lamenti in famiglia, inframmezzato dalle battute consolatorie tra amici intimi.
Tutti ...tutti ... tutti, guardano in faccia il loro destino nei tempi della crisi, la più grande e diffusa del presente secolo.
E l'Italia, tra mugugni, seduzioni televisive, poteri decrepiti è tutta qua: pochi giovani precari , 30/40enni che si arrabattano attorno ad una carriera che non supera i 10/15 anni, un dilagare di over 50 che riempie la parte superiore della piramide dell'età della popolazione italiana.
Non è l'economia che in crisi, è un modo di concepire la turbo economia basata sulla seduzione, che perfino Platone bollava come inganno discettando sulle virtu' dei retori, la seduzione dell'immagine che eccita l'amante nel promettere e prefigurare quel che puo' accadere, ma che non mantiene poi quel che promette se non un coito stracco, la seduzione dell'ottimismo retorico che immagina la vita presente come immutabile , eternamente sopravvissuta a se stessa.
Invece è crisi, crisi nera: la disoccupazione cresce, le soluzioni scarseggiano, le certezze si dissolvono, i piccoli patrimoni (anche qualche grande) si squagliano nei debiti, il lavoro non è più ne una professione, né una carriera, né una realizzazione personale.
Il lavoro sta diventando una pesante schiavitù, senza l'agognato paradiso della ricchezza.
Hanno detto, scritto, propagandato che l'economia è una giungla, che è un fatto darwiniano. Sopravvive chi si adatta, ma a che si devono adattare i vecchi se non ad un destino ineluttabile, e ora a 40 anni si è già vecchi !
Questa è una crisi che, ormai è evidente, è già peggio di quella del 1929, semplicemente ancora non si raschia il barile e si scaccia il pensiero perchè un lutto non puo', non deve, durare troppo a lungo. Ma il lutto c'è, e nulla sarà mai più come prima.
Per uscire dalla crisi del 1929 ci vollero 20 anni e una seconda guerra mondiale, ci volle una inflazione distruttiva, nuove tecnologie innovative e molto coraggio. Per uscire da questa non si sa, ma non ci vorrà molto meno di una generazione.
L'Italia sta peggio, non meglio di altre nazioni.
Siamo più vecchi, facciamo meno figli, abbiamo una economia al lumicino, siamo governati da una elité oligarchica e corrotta, abbiamo una struttura industriale fragile e dipendente nelle risorse quasi tutta dall'estero. Solo l'Europa ci fa un po' da scudo.
Ci ha attutito nella caduta il paracadute dei consumi e della frugalità di 4 milioni di immigrati. Hanno lavorato per noi, hanno comprato case, pagato gli affitti, accudito i più vecchi dei vecchi, rimpolpato anche i nostri patrimoni. E noi , imbecilli, facciamo di tutto per scacciarli.
Siamo niente, abbiamo niente. Molto meno dell'ultima discreta crisi degli anni settanta, quando le famiglie erano ancora monoreddito , l'inflazione ci mise quasi in ginocchio ma la disoccupazione non precipitava a questi ritmi.
Sarebbe ora di metterselo in testa, altro che aspettarsi miracoli e credere nei pompieri di ieri e di oggi: l'ottimismo serve a vendere, un temperato pessimimo a vivere.
Intanto i piccoli accattoni crescono geometricamente, ben più dei nuovi nati.
Diamogli una mano.
Sappiamo chi corruppe il giudice Squillante, tal Previti, avvocato e già Ministro della Difesa.
Ora c'e' un altro corrotto , ma senza corruttore. Una vera sfida logica, come per i delitti della camera chiusa, dalle tinte fosche e claustrofobiche come nel film di R. Aldrich " Che fine ha fatto Baby Jane ?".
E la camera è veramente blindata, perchè il principale e unico indiziato, grazie ad una legge fatta da lui stesso, si è autoescluso per ordine di potere.
Il popolo plaude a questa furbata e ridacchia al pensiero che il principale imputato di corruzione è pure parte lesa ; la Presidenza del Consiglio infatti chiede un risarcimento di 250 k al corrotto.
Con sincerità, Cavalier Silvio Berlusconi, ci dica chi ha corrotto David Mills ?
PS: qualche mente spassosa è già a caccia di una soluzione investigativa
«Non è così che si fa informazione su una grande rete nazionale. Non esiste solo l’audience. Simili scelte tolgono credibilità a chi le compie, e personalmente non ho nessuna intenzione di avallarle. Stassera su Canale 5 il dramma è quello della cacciata di una concorrente dal Grande Fratello. A mezzanotte, se va bene, si parlerà di Eluana, a Matrix. Andremo in onda comunque, per dovere di informare. Domani però - conclude - rassegnerò le dimissioni da direttore editoriale di Mediaset, per un altro dovere, quello di coerenza».
Aggiornamento ore 23.30 (da Ansa): Mauro Crippa, direttore generale informazione di Mediaset, prende atto delle dimissioni di Mentana da direttore editoriale, accettando.Crippa sottolinea anche che Cologno Monzese ha seguito gli sviluppi del caso Englaro con una lunga diretta del Tg4 e con una finestra di Studio Aperto. Crippa annuncia anche che dopo il Grande Fratello ci sara’ spazio per uno speciale del Tg5 sulla vicenda e quindi Matrix non andra’ in onda.
Dopo sette mesi di sentenze passate in giudicato, dopo accanimenti amministrativi sul filo della tortura psicologica, dopo gli appelli ignorati, dopo il caso Welby , dopo la Costituzione fatta a pezzi a favore di 4 supercittadini e della retroattività ad personam, l'Italia si svela per quello che è diventata:
Ecco il testo (dal sito www.desistenzaterapeutica.it) della lettera che Beppino Englaro e sua moglie Saturna Minuti, scrissero alle più alte cariche dello Stato compresi l'allora presidente Ciampi e l'allora premier Berlusconi nel 2004. Nella lettera spiegavano nei particolari la situazione di Eluana e chiedevano quello che per anni hanno continuato a chiedere allo Stato senza avere risposte.
Solo Ciampi rispose.
Berlusconi ha risposto oggi di non aver mai ricevuto nulla
Al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi
Al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
Al Presidente del Senato Marcello Pera
Al Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini
Al Ministro della Salute Girolamo Sirchia
Al Presidente della Federazione Nazionale Ordine dei Medici Giuseppe Del Barone
Ci rivolgiamo a Lei, signor Presidente della Repubblica e agli altri destinatari di questa lettera aperta per portare a Vostra conoscenza quanto è accaduto, e continua ad accadere, al bene personalissimo "vita" di Eluana.
Noi siamo i suoi genitori: Saturna e Beppino Englaro. E quel che segue è la sintesi d'una storia fatta di dolori, battaglie, illusioni, in nome di una libertà fondamentale che ci pare negata e maltrattata.
Tutto è cominciato la mattina del 18 gennaio 1992, quando nostra figlia Eluana a bordo della sua automobile è entrata in testacoda e si è schiantata contro un muro.
L'impatto violentissimo le ha causato un gravissimo trauma encefalico e spinale: Eluana non era più in grado di intendere e di volere e versava in uno stato di coma profondo. Dal momento in cui è giunta in queste condizioni all'Ospedale di Lecco è scattato un inarrestabile meccanismo di tutela del bene "vita" di Eluana, meccanismo che noi genitori abbiamo considerato inumano ed infernale.
I medici dell'Unità Operativa di Rianimazione dell'Ospedale di Lecco, diretta dal professor Riccardo Massei, in assoluta ottemperanza al giuramento di Ippocrate, hanno dato inizio alla rianimazione ad oltranza di Eluana.
Diamo atto ai medici che l'assistenza data a Eluana è corrisposta ai criteri della più evoluta letteratura scientifica internazionale e si è svolta in una struttura perfettamente adeguata, con il massimo sostegno possibile ed immaginabile da parte di tutte le persone ritenute idonee ad essere chiamate in causa per il bene di Eluana, genitori compresi.
Il prof. Massei fu da subito molto umano, semplice e chiaro, tanto che ci disse che il sapere scientifico, per un caso grave come quello di Eluana, era di poco superiore allo zero per quanto concerneva la sua evoluzione futura. La rianimazione non poteva in alcun modo essere sospesa per volontà di nessuno al mondo, finché non fosse avvenuta la cessazione irreversibile di tutte le funzioni dell'encefalo di Eluana, ovvero finché non fosse intervenuta la sua morte
cerebrale.
Eluana non è morta: è caduta in uno stato vegetativo persistente e, dopo due anni, in uno stato vegetativo permanente nel quale si trova tuttora. Oggi è in un letto d'ospedale, senza alcuna percezione del mondo intorno a sé: non vede, non sente, non parla, non soffre, non ha emozioni, insomma, è in uno stato di morte personale. Ha bisogno d'assistenza in
tutto e per tutto: viene lavata, mossa, girata, nutrita ed idratata da una sonda supportata da una pompa.
I medici sono riusciti a salvarle la vita, ma la vita che le hanno restituito è quella che lei aveva sempre definito assolutamente priva di senso e dignità.
Eluana, sin da bambina, in più occasioni ci aveva manifestato un concetto molto definito della libertà e della dignità, che l'adolescenza e la maggiore età avevano sempre più rafforzato e reso limpido. La libertà di disporre della propria vita secondo la sua coscienza e la sua ragione era un valore irrinunciabile per Eluana, il quale non sarebbe mai potuto venir
meno perché faceva parte, per così dire, del suo DNA.
Il tema del bene personalissimo "vita" era stato affrontato in famiglia molte volte, anche in occasione di svariate situazioni-limite che i mezzi di comunicazione avevano portato alla ribalta pubblica.
Era così emerso un valore di fondo molto forte ed univoco: solo la coscienza e la ragione di Eluana, di Saturna e di Beppino potevano decidere se le rispettive vite fossero da considerare ancora vite e se avessero un senso ed una dignità.
Il caso ha voluto che la nostra famiglia approfondisse anche il tema della rianimazione senza ripresa di coscienza dopo giorni e settimane, come pure quello dell'essere tenuti in vita in stato vegetativo permanente. La sospensione dei sostegni vitali per queste due estreme condizioni, in modo da non essere tenuti in vita forzatamente oltre determinati limiti di
tempo e così poter finalmente essere lasciati morire, era per Eluana, Saturna e Beppino la cosa più ovvia e naturale del mondo.
L'orrore di vedere uno di noi tre privo di coscienza, tenuto in vita a tutti i costi, invaso in tutto e per tutto da mani altrui anche nelle sfere più intime, non sarebbe stato in alcun modo sopportabile e ammissibile: Eluana ha sempre considerato
ciò una barbarie.
Questa era la volontà di Eluana e noi genitori volevamo e vogliamo che venga rispettata. Mettere al corrente i medici della volontà di nostra figlia, purtroppo, non è stato sufficiente, perché proprio loro che avevano fatto di tutto per tenere in vita Eluana, non avevano più il potere di sospendere i trattamenti.
Siamo stati costretti ad iniziare una lunga battaglia legale: ci siamo rivolti ai giudici affinché, nel rispetto della volontà di Eluana, autorizzassero i medici a sospendere i trattamenti di sostegno vitale. Riteniamo semplicemente contro lo spirito della nostra Costituzione venire così palesemente discriminati del diritto inviolabile alla libertà di terapia e cura fino
alle più estreme conseguenze, possibile nella condizione personale capace di intendere e di volere, ed impossibile in quella non più capace di intendere e di volere.
A oltre 10 anni dallo scioglimento della prognosi nel senso dell'irreversibilità delle condizioni di Eluana, la seconda sentenza della Corte d'Appello di Milano, pronunciata nel dicembre 2003, ha ritenuto inammissibile e da rigettare la richiesta di sospensione delle misure di sostegno vitale, con la quale il papà Beppino (che ne è il tutore) dà semplicemente voce
a quanto Eluana avrebbe deciso nel caso le fosse capitato di trovarsi in una simile situazione.
Già in seguito alla prima sentenza della Corte d'Appello di Milano, che risale al dicembre 1999, il Ministro della Salute Umberto Veronesi si era reso conto che le istituzioni avevano dei precisi doveri per arrivare al chiarimento dei problemi irrisolti e si era mosso con l'atto concreto di istituire una Commissione di studio che ha prodotto un importante documento
pubblicato nel maggio 2001 (Gruppo di Studio Oleari). Noi genitori di Eluana ci aspettiamo che le istituzioni si muovano di nuovo in tal senso, anche dopo la seconda sentenza della Corte d'Appello di Milano, che non ha neanche ritenuto doveroso approfondire il concetto di dignità della vita che aveva Eluana. Concetto, in questo dramma, per nulla secondario.
Competenza, chiarezza e trasparenza, documentate e documentabili da parte di tutti, non sono mai venute meno dal lontano 18 gennaio 1992 durante tutto l'iter clinico, umano e giuridico che riguarda Eluana.
Pertanto tutti dovranno assumersi le loro responsabilità fino in fondo, senza nessuna possibilità di eluderle. Ci auguriamo che Lei, Signor Presidente, e gli altri destinatari di questa lettera, vogliano trovare gli atti opportuni per dare uno sbocco alla vicenda di nostra figlia Eluana, che da 4.430 giorni è costretta dalle istituzioni e dai medici a una non-vita.
Chiediamo in particolare al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi di essere ricevuti, per poter esporre meglio la nostra situazione.
I nostri rispettosi saluti.
Lecco, 4 marzo 2004
Saturna Minuti Beppino Englaro
Ragazzi organizzatevi che qui il fascismo moderno e i suoi ascari stanno facendo a pezzi quel poco che resta.
E' un paese di vecchi l'Italia, che certo non può fare a meno di immigrati.
E' un Paese che si impoverisce economicamente (ma non tutti), che tutte le migliori risorse e le produzioni più stabili stanno all'estero.
E' un Paese di persone rancorose , incrociate in famiglia ai limiti della sopportazione genetica.
E' un Paese di ipocriti, tutti cattolici dalla cintola in su, disposti a ricevere con una benedizione il presunto viatico per l'al di là.
E' un paese dove la democrazia sta diventando carta straccia e il Parlamento è messo sotto scacco e violentato quotidianamente, anche quando non ce n'è alcun apparente bisogno, dove la Costituzione è sodomizzata ogni mese con disprezzo.
E' un pase di cortigiani, di oligarchie ristrette che occupano ogni spazio economico, dell'informazione, del potere, dello spettacolo, della religione.
Questo non è un Paese spaesato, ma un paese invasato.
Per questo Paese in agonia, a voi ragazzi, non restano che due possibilità: ribellarsi o morire.
Ma anche morire in pace è diventato un problema.
Non stanno cercando di salvare una vita, ma di eleggere un cavallo ai vertici del potere.
Che Dio li fulmini !
Quando le cose son messe cosi' è difficile essere ottimisti: se la pietà muore, l'odio, le piazze, le forche avranno il sopravvento; per strada, non solo sugli organi di informazione.
Ragazzi decidete, o scappate o agite. Non c'e' altra scelta. Noi vecchi accattoni non possiamo fare più molto.
Questo è la prima pagina del Corriere della Sera on line, di oggi alle ore 18,30. In un battito di ciglia l'abisso degli orrori su cui danza l'Italia.
La nuova campagna shock avviata dal Ministro Maroni sul presunto traffico di organ, dedotta parrebbe dai minori immigrati scomparsi, è una bufala evidente.
E' un colpo allo stomaco per sollevare e maturare consenso su due questioni : il controllo delle criminalità, che in tempi di crisi sfumando il confine tra normalità civile e devianza si fa sempre più labile e si arricchisce di nuove forme di illecito, e il contrasto dell'immigrazione (regolare e no) che si vuole scoraggiare . Il secondo aspetto viene ovviamente schiacciato ancor più sul primo ed eletto a primus.
Il traffico d'organi semplicemente non esiste nella realtà. Di questo sono certi La Polizia di Stato e alcuni osservatori, come l'ex sottosegretario all'Onu Pino Arlacchi, e l'Associazione donazione Organi (AIDO) che sottolineano si tratia di una fantasia dura a morire, visto che evidenze non ce ne sono nel Mondo intero.
La questione non meriterebbe alcuna attenzione se l'idea dello scoop e dell'urlo mediatico sull'onda di una notizia che è notizia non è, ma pura invenzione, non trovasse titoli a stampa anche oltre la provocazione del Ministro. E' il caso dell'articolo di Francesco Viviani su "la Repubblica".
Il pezzo del giornalista rivela scorci della prostituzione maschile di minori romeni in Italia, a Milano. L'articolo è per certi versi pregevole perché mostra come verso le prestazioni sessuali dei minori esista una domanda in Italia , ma anche perché sottolinea i motivi del perdurare di questa forma di prostituzione organizzata, i dubbi dei ragazzi, le resistenze, il meccanismo del denaro facile.
E' un buon pezzo, per nulla stupefacente visto che casi analoghi sono denunciati quotidianamente in Romania, ma il titolo del redattore fa torto ai contenuti del giornalista: "Nell'inferno dei bambini fantasma.Volevano un mio rene ma ho detto di no", questo è il titolo ammiccante.
Titolo e sottotitolo equivalgono esattamente alle sole due righe rintracciabili sul problema nell'intero articolo: una osservazione quasi casuale, una specie di rafforzativo del giornalista in riferimento al clima torbido che riguarda la prostituzione minorile, ma per nulla una notizia documentata attorno alla questione del traffico d'organi.
Insomma la questione è gridata come una verità dal capo redattore, mentre resta una bufala all'interno di fatti verissimi. Il redattore suggerisce implicitamente di cercare il traffico d'organi nella prostituzione minorile, la dove il giornalista nemmeno se lo sogna, visto che si interessa d'altro
C'e' da chiedersi come un giornale nazionale perché la Repubblica, per altro all'opposto ideologico di Maroni, possa cadere in questa trappola.
Semplice, il gusto dello scoop al momento giusto, nella disperata ricerca di audience: pochi leggerebbero della prostituzione minorile (italiani che chiedono prestazioni sessuali a minori) , ma molti sono attratti dall'idea fallace che ci sia un traffico d'organi.
In realtà i casi di traffico (tentata vendita) di organi da parte di italiani disperati, riportati anche dalla cronaca passata sono assai numerosi. Per mio figlio vendo un occhio, o un rene !
Basterebbe grattare in questa direzione per vedere anche come alla disperazione spesso cerchi una soluzione mediatica e urlata ai propri problemi, senza per questo voler avvalorare una incosciente ed inesistente traffico d'organi di minori.
In questo blog c'e' una interessante considerazione statistica sugli argomenti che assillano l'informazione; vale la pena di rifletterci attentamente e chiedersi se non stia per riprendere piede una operazione sullain sicurezza sociale parlata, piuttosto che su quelle vere e reali : l'indubbio invecchiamento della popolazione italiana, il degrado della politica dell'economia, il progressivo e lento declino del sistema paese a cui non si riesce a mettere fine soprattutto con il picchiare della crisi.
Complici anche le facilonerie mediatiche di una sinistra senza testa e fors'anche ormai senza cuore, ma disposta ad accettare le fantasie illogiche di non esclusione dei creatori di bufale di Rignano Flaminio.
Un traffico d'organi richiede: un trafficante, una vittima, un espiantatore, uno stoccaggio degli organi, una implementazione, forse un cadavere. Richiede comunque un attrezzatura sanitaria di un certo livello. Cosa si vuol sostenere, che le Asl o le cliniche private si dedicano al traffico d'organi?
L'Italia è ormai il paese degli allarmi e delle bufale, di chi la spara più grossa; cosi' il Ministro dell'Interno, all'interno della campagna antimmigrazione e delle polemiche su Lampedusa , oggi se ne esce con una nuova e improvvisa trovata che ha la sua immediata collocazione in prima pagina.
"Il traffico d'organi di bambini esiste anche in Italia" . A dare l'allarme è il ministro dell'Interno Roberto Maroni intervenuto alla prima assemblea pubblica dell'Unicef a Roma. Nel nostro paese, ha riferito il ministro parlando della situazione dei bambini migranti, ci sono "evidenze di traffici di organi di minori che sono presenti e sono stati rintracciati sul territorio".Tutto puo' essere, ma cos ìsi scriveva su Polizia Moderna nell' estate del 2008:
In Italia – rassicura Monaco – non ci sono casi accertati in via giudiziaria di traffico d’organi, ma anche su questo aspetto è indispensabile tenere alta la soglia di attenzione, considerata l’incidenza che il fenomeno ha all’estero».
Il sindaco (di Lampedusa), che guida una giunta di centrodestra, ha lanciato un appello «a tutte le forze politiche, in particolare alla sinistra in quanto la gestione della sinistra era, rispetto a questa, eccellente. La sinistra e le associazioni umanitarie vengano in soccorso e in aiuto a questa povera gente».
Disastrose le condizioni del Cpt, come ammesso dal sindaco: «Martedì sera sono andato nel centro e nelle camerate c’erano 50 persone anziché 20; all’aperto era una tendopoli. C’erano casette create con materassi luridi e spazzatura ovunque. L’ente gestore è in difficoltà a mantenere in condizioni dignitose queste persone». Il capo del dipartimento immigrazione del Viminale, Mario Morcone, è arrivato mercoledì a Lampedusa per verificare la situazione nel Cpt e studiare possibili soluzioni per alleggerire il centro di accoglienza, ormai al collasso.
Fonte : Corriere
Nel 2008 l'immigrazione clandestina in Italia è aumentata del 75 %.