sabato 30 maggio 2009

Maurizio Belpietro: momenti di intimità del tutto leciti



Ballarò 26/5/2009

Qualunque direttore avrebbe dato un occhio , almeno per visionare il materiale scattato nei capodanni a Villa Certosa, che poteva ben essere irrilevante, ma anche ben rilevante. Il direttore di "Panorama" (proprietà Berlusconi) , Maurizio Belpietro invece no, gira la soffiata della notizia all'avvocato del suo finanziatore Silvio Berlusconi:
"Martedì scorso il direttore di Panorama, Maurizio Belpietro, ha contattato l’avvocato Niccolò Ghedini, sostenendo che un suo giornalista, Giacomo Amadori, sapeva che erano in vendita fotografie «che potevano apparire di particolare interesse in relazione agli attuali fatti di cronaca»". (Noemi - Berlusconi, ndr)
Fonte

Belpietro è un deontologo dell'informazione dal dubbio piglio alternato; è quello stesso giornalista del Belpaese che nel 2007 , in occasione del caso Sircana, così giustificò la pubblicazione delle fotografie del braccio destro di Prodi in nome del dovere dell'informazione , un vero dettato di stile professionale:

Perché le vicende che sfiorano un politico – ancorché vittima – devono essere taciute e quelle di altre vittime – starlette, calciatori, imprenditori o fanciulle di belle speranze – date in pasto all’opinione pubblica? Se si appartiene alla corporazione dei politici si ha diritto alla privacy mentre se si è una persona comune si ha diritto allo sputtanamento? Un giornalista è pagato per dare le notizie non per nasconderle.

Ora sappiamo l'intimità dei giornalisti di casa con il loro Premier Padrone è in Italia la quintessenza della libertà di non stampare (e denunciare) nei giorni pari e di stampare nei giorni dispari. Come gli conviene, e crepi l'informazione avviato per chine assai più pericolose e complici da Renato Farina, in arte "Betulla".


PS: intanto il legale del fotografo Antonello Zappadu offre una versione del tutto diversa: fu Panorama a interessarsi alle fotografie nel dicembre del 2008. Non se ne fece nulla e poi il medesimo giornalista telefonò per conto del settimanale Gente per le medesime foto nel marzo del 2009.
Per la vicenda in sè una sola perplessità: il sequestro delle foto e l'avvio dell'indagine si sono realizzate in un pugno di giorni dalla denuncia di Berlusconi. Una tempestività del tutto insolita, conoscendo la tempisica italiana. Val la pena di rifletterci. Come vale la pena di riflettere su Niccolò Ghedini: non si capisce più se le sue azioni legali siano quelle di un avvocato di Silvio Berlusconi oppure quelle dell'avvocato del Presidente del Consiglio o di un zelante Parlamentare della maggioranza.
Una totale confusione di ruoli.

domenica 24 maggio 2009

Noemi e il puttanaio nella Repubblica









Non c'è alcun caso Noemi, semmai un caso Berlusconi con le noemi di turno. Papi non querela alcuno , ma il sig. Elio Letizia querela la Repubblica e l'ex vero fidanzato (ma gli avvocati non sono costosetti?). Era ora.

"Il racconto reso dal signor Flaminio, apparso oggi sul quotidiano la Repubblica e relativo a mia figlia Noemi, è gravemente diffamatorio, perché le attribuisce cose mai fatte nè dette nè pensate. Ciò che si legge è un nuovo momento di mera notorietà che il quotidiano la Repubblica, strumentalizzando, ha voluto concedere al signor Flaminio, a danno nuovamente dell'immagine di mia figlia Noemi".


"In un momento di mera notorietà" è il passo cruciale: secondo papà l'ex fidanzato sfrutta l'onda mediatica per pavoneggiarsi, mentre la figliola parla solo sotto tortura concedendo libere interviste su papi e svettando poi in salsa glamour con marcontonio fasullo sul settimanale Chi (di Berlusconi), con grande nonchalance ingenua.


L'articolo di Repubblica è bruttino di per sé, ma nel tentativo di rispondersi da sola le indicrezioni sono comprensibili. Papi non ha mai voluto rispondere al quotidiano e alle accuse pubbliche della moglie in altro modo che facendosi uno spot e buttando tutto in un megagossip sulla rivista Chi
L'intervista all'ex fidanzato (vero) porta qualche fatto nuovo che è facilmente accertabile :

1- Berlusconi sovraintende i book delle aspiranti meteorine, Emilio Fede gli passa le fotografie che riceve per il casting ;
2- il capo del Governo , nonito, telefona alle ragazzine dei book senza averle personalmente conosciute prima (o almeno ad una);
3- Berlusconi avrebbe ospitato la ragazza minorenne con una sua amica (senza genitori) per la fine dell'anno in Sardegna, per una settimana;
4- Berlusconi avrebbe ospitato, in quella occasione, numerose ragazze nella sua villa, usando una rodata logistica.


Non si sa se tutto questo sia esatto o difetti di qualche involontaria distorsione del ricordo dell'ex fidanzato, si sa invece che il Presidente del Consiglio tace o si indigna pubblicamente e che questi fatti, accertabili o smentibili facilmente, al momento corroborano ampiamente le affermazioni di Veronica Lario su Berlusconi.

La domande sono ora solo ed esclusivamente queste:

Il Presidente del Consiglio è un bugiardo e/o anche malato ?
Perchè non risponde ?

C'è del marcio in Danimarca... e anche in famiglia non va tanto bene.

venerdì 22 maggio 2009

Differenze di classe





Le domande son sempre tendenziose: ma per un Berlusconi che non risponde a nessuno, se non a se stesso e in terza persona, c'è almeno un Capo dello Stato che risponde a quelle di un comico, esposte su un blog.

In meno di 24 ore.

giovedì 21 maggio 2009

I trucchi del Presidente del Consiglio



da "Gli Onorevoli" di Sergio Corbucci - 1963




da: Assemblea Confindustria - 2009
fotografie di Alessandra Tarantino


martedì 19 maggio 2009

Chi ha corrotto David Mills ?

11 domande a Berlusconi
La Padania 1998









Non si sa chi sia il corruttore, ma nel lontano 1998 la Padania, organo politico della Lega, a piena pagina, poneva 11 domande a Silvio Berlusconi per le sue fortune e oggi Repubblica ne pone solo 10, per le sue bugie.

Ora, 10 anni dopo, come allora silenzio totale.

E' ben strana la vita politica in Italia: chi dovrebbe rispondere tace, chi avrebbe potuto regolamentare non l'ha fatto, chi era nemico (politico) ora è alleato fedele.

Le veline siedono in parlamento e sognano la politica, i condannati per distrazione di cose pubbliche sono cooptati per le cariche e perfino i nipotini di re straccioni si apprestano a rappresentarci.

E intanto gli accattoni crescono, e probabilmente lentamente si preparano a migrare.

Viviamo nel migliore dei Paesi Possibili, ognuno fa quel cazzo che gli pare.

giovedì 14 maggio 2009

La vergine di Casoria e il Cavalier Palpeggioni: due domande













Dice Veronica Lario:

La strada del mio matrimonio è segnata, non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni.

Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una
persona che non sta bene.

Chiede La Repubblica a Silvio Berlusconi:



Replica Palazzo Chigi a La Repubblica:
"Attacchi di così basso livello, in vista delle prossime elezioni europee e amministrative, confermano non solo l'assoluta mancanza di argomenti politici concreti di quel giornale e della sua parte politica, ma anche una strategia mediatica diffamatoria tesa a strumentalizzare vicende esclusivamente private - conclude la nota - a fini di lotta politica".



Private un accidenti, visto che aleggia l'ombra di un Presidente del Consiglio bugiardo e penalmente inquisibile.

Questo , anche io, misero accattone, chiedo al nonito smaneggione e ai suoi portavoce:

perché non querelate Repubblica e Veronica Lario ?



mercoledì 13 maggio 2009

Homus Calderolus




Non c'è più limite al senso del ridicolo. Nel provvedimento "sicurezza", tra le altre perle, c'è questa norma che trova agli accattoni casa , virtualmente al Viminale.
E' la rivincita di Calderoli, l'uomo delle magliette da minus man, conservate gelosamente sotto la giacchetta da parlamentare e la cravattina verde, il plenipotenziario del Ministero della Semplificazione.

Quando qualcuno si incazzerà sul serio, la nemesi di questa carriera lombarda sarà probabilmente un suo rifugio in Libia, dove l'attendono pieni di speranza almeno un paio di etiopi di 1 metro e 90.

Non inTunisia, lì già hanno dato.



CLOCHARD SCHEDATI

Sarà istituito presso il Viminale il registro delle persone «che non hanno fissa dimora». I cosiddetti clochard, dovranno essere schedati in un apposito registro e la registrazione dovrà avvenire entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge. Un emendamento voluto dalla Lega come quello che prevede che «l’iscrizione e la richiesta di variazione anagrafica sono subordinate alla verifica da parte dei competenti uffici comunali delle condizioni igienico-sanitarie dell’immmobile».


da: La Stampa

sabato 9 maggio 2009

I berluscones, casa chiesa e famiglia



Il partito delle anime devote e dei difensori dei valori della tradizione cattolica italiana che sui propri volantini impropriamente definiti giornali esalta quotidianamente l’inflessibile Benedetto XVI grande restauratore dell’Assoluto, è guidato da un pluridivorziato prossimo venturo che la moglie accusa - perchè le mogli sanno, altro che gomblotto di stamba - di essere quello che si definirebbe nella lingua di Sant’Ambrogio, “un purcùn d’un purscèl”, esalta la beata “gnocca”, si fa bacchettare sulle dita dai vescovi, cerca di promuovere signore e signorine che fanno carriera esibendo i loro appetitosi corpi al desiderio e alla lussuria (che Dio le benedica) dei teleguardoni da Drive In, pratica ostentatamente il peccato diabolico della vanità, condanna i poveri all’inferno libico e protegge i cammelli ricchi, quelli della “cruna, l’ago etc etc”. Ma non erano quelli di sinistra i materialisti libertini e prigionieri del relativismo goderecceio e maialetto? Oggi a Maria Goretti, che non aveva mai avuto il “book”, non darebbero neppure un assessorato di paese. Se non fossero stati così devoti a Santa Madre Chiesa, questi del Pdl, che avrebbero fatto, il kebab coi preti e le suore?

venerdì 8 maggio 2009

Il decoro e l'accattone, Bergamo si blinda





E dopo il divieto di mangiare per strada, la rimozione di panchine, il divieto di accattonaggio davanti ai luoghi di culto, la proposta di adibire carrozze per i soli milanesi meneghini, a Bergamo si approva il nuovo regolamento di polizia urbana fermo al 1960.


L’elemosina per le strade di Bergamo si puo’ fare a patto, pero’, che il mendicante non stia per piu’ di un’ora nella stessa via e che non mostri un cane piu’ piccolo di sei mesi.

Sara’ vietato sedersi sui monumenti, usare pattini e skateboard, sparare petardi, lasciare volantini sulle automobili in sosta, dar da mangiare ai piccioni, giocare in strade e piazze e approcciare prostitute nella propria auto.

Vietato e guai in vista anche per coloro che, per pura gentilezza, sono abituati a cedere ad altri automobilisti gli scontrini del proprio parcometro non ancora scaduto.
Per i trasgressori sono previste multe fino a 500 euro (non si capisce se ciò valga anche per gli accattoni seduti o stanziali per più di un'ora).

da ANSA.it

*****

Intanto nella Milano del miracolo e delle banche si assiste alla mutazione dei mendicanti:

Te set milanese? Te voret una cartolina del Milan?». L’anziano, ben vestito, sembrerebbe in giro per negozi. In realtà chiede l’elemosina a chi bazzica nel quadrilatero della moda. Si avvicina a chi guarda le vetrine di via Manzoni: in cambio di un paio di euro consegna vecchie cartoline, quindi spiega che «i tempi sono duri con la pensione minima». Pochi passi: in via Montenapoleone cammina un’anziana, con un cappello di lana calato sul viso.
Gli abiti sono distinti, ma sdruciti e d’altri tempi. Lei sì che che stride con le vetrine milionarie. Si avvicina con la mano tesa. Sussurra. Non spiega nulla, ma è la sua ritrosia a parlare. Mercato di via San Marco, il lunedì e il giovedì. E’ qui che bazzica una donna sui 70 anni, milanesissima, in mano un mucchio di centrini che lei ricama e cerca di vendere. «E’ dura, bisogna aiutare la famiglia», spiega domandando cinque euro. Non solo stranieri e zingari chiedono l’elemosina. Quando la crisi imperversa, bisogna ingegnarsi e sono costretti a farlo tutti, anche gli anziani milanesi che forse sognavano per sé un meritato riposo. Del resto proprio nell’ultimo rapporto sulla povertà, la Caritas aveva sottolineato come in città tra le 85.000 persone a rischio povertà ci fossero soprattutto anziani (5.000 i senzatetto). Il problema principale secondo lo studio è la casa. I canoni di locazione, a partire dai 500 euro, erodono una parte sempre più grande del reddito. E se la pensione è minima, tolti i soldi per l’affitto e per le bollette, rimane davvero poco.


giovedì 7 maggio 2009

Si sta come gli iloti tra i media e gli idioti





"Prima c'erano i posti riservati agli invalidi, agli anziani e alle donne incinta. Adesso si può pensare a posti, o vagoni, riservati ai milanesi".

Dopo la proposta di vagoni metro per sole donne e per extracomunitari di Raffaella Piccinni, candidata della Lega alle provinciali, arriva quella più soft di Matteo Salvini. Ad annunciarla, lo stesso Salvini, questa mattina in piazza Scala per la presentazione dei candidati milanesi del Carroccio alle elezioni provinciali del 6 e 7 giugno.

"La metropolitana fa schifo ed è sporca. Cosa ci vuole ad aggiungere un vagone per sole donne?".
A lanciare la proposta è la candidata al consiglio Provinciale nella circoscrizione 19 per la Lega Nord, Raffaella Piccinni. E alla domanda se anche per gli extracomunitari lei pensa sia necessaria una soluzione del genere, la giovane candidata del Carroccio ha detto: "sì, anche se poi arriverà Franceschini, con il mocassino, a dire che stiamo ghettizzando. Però intanto lui gira con la scorta". La richiesta di un vagone per sole donne, ed eventualmente per soli extracomunitari, è spiegata secondo Piccinni dal fatto che "ci sarebbe più sicurezza, non ci sarebbe quello che ti affianca e si struscia". "Ho preso una volta la metropolitana - ha spiegato - e sembra l'inferno. Tutti i giorni le persone si svegliano, vanno a lavorare con la metro e sembra che debbano subire l'espiazione di una colpa come in un girone dantesco".
da : Affari Italiani


La butto lì, e attaccare in coda un vagone verde per lasciarci entrare tutti quelli con la camicia verde ?

martedì 5 maggio 2009

Veronica Lario, le foto falsamente vere






E' iniziata l'offensiva, l'eterno sondaggio.
Le tappe al momento sono queste:

a- si manifesta un grande e privatissimo dolore,
b- si dubita delle capacità di discernimento della "signora",
c- si suggerisce che sia manipolata da qualcuno,
d- si annuncia una grande durezza e si chiedono scuse.
e- per ultimo si pubblicano le foto della festa di compleanno con protagonisti e attori.

Questo fatto è il vero inizio della reazione massmediologica, vediamo perché.

La pubblicazione viene anticipata su Italia Uno, ovvero la TV giovanile del gruppo Mediaset, diretta quindi ai giovani. Studio Aperto sottolinea un fatto importante : la normalità del clima e la spontaneità dei presenti. La pubblicazione vera e propria del materiale "probatorio" avverrà sul settimanale Chi, tiratura ciclopica , specializzato in televisioni e in gossip televisivo, una specie di Famiglia Cristiana della nuova antropologia mediatica.

Che dimostrano quelle fotografie ?
Niente, sono semplicemente un diversivo, perchè nessuno dubita che Berlusconi sia andato a quella festa. L'hanno detto la ragazza, i suoi genitori, la moglie, tutti quanti. Berlusconi incluso.

Più importante è quel che suggerirebbero le immagini. Era una festa qualsiasi, tant'è vero che la presunta Lolita del Presidente appare in una sola fotografia, tutte le altre sono di circostanza: amici, parenti, molti giovani in ghingheri.
Quindi il Presidente era lì per una festa, non per una Lolita.

Gli imbecilli parlano di foto taroccate, cadendo nel tranello. Non sono foto taroccate, bensì foto insignificanti, perchè scattate dal fotografo ufficiale. Sono photoscioppate solo per necessità di agiografia, che deve presentare un uomo giovane, in forma , circondato da giovani; sono stirate, anche per via dell'uso del flash necessario in ambienti chius che appiattiscei, ma non sono fotomontate. Dichiarare false le foto è una sonora stupidaggine, di per sè sono vere, ma non è detto mostrino una realtà controfattuale rispetto alle accuse.

Dunque il Presidente era alla festa, ma solo per cordialità. Nient'altro. Il che può ben essere, sarebbe pazzesco inoltre pensare che Berlusconi si abbracciasse Noemi in pubblico e che la prova possa essere implicita in foto da lui distribuite.
Ma i cretini criticano le foto per quel che vorrebbero vedere; in realtà le foto non provano nulla, nè che nonito vada con le minorenni, nè che papi sia lì per caso. Le fotografie affermano solo che era lì, che c'era tanta gente, fatti per altro di cui nessuno dubita.
Veronica, inizialmente semplicemente sottilineava l'inopportunità di andare alla festa dei diciott'anni di una sconosciuta e non presenziare a quella dei figli.
Il "frequentare minorenni" è venuto dopo che il premier anticipava di reagire con le maniere forti.

Ma per avvalorare l'innocenza del comportamento di Berlusconi interviene contestualmente alla pubblicazione delle fotografie anche il secondo "papi", quello vero. Rilascia una intervista ai giornali e dice che Silvio gli ha fatto solo il favore di presenziare, su sua insistenza. Insomma Berlusconi si "difende" tramite l'amico dall'accusa più pesante di andare con le minorenni , non da quella di essere stato negligente con i figli. Quest'ultima non lede la sua immagine.

La pubblicazione delle immagini propone un passaggio logico, mediaticamente efficace, ma che si basa su un ragionamento fallace : se era alla festa e tutti lo vedevano , cio' non vuol dire che non frequenti minorenni, nè che non abbia frequentato Noemi (lei infatti sosteneva di frequentarlo). Berlusconi era lì,alla festa, è provato, ma non sappiamo il motivo se non credendo alla dichiarazione di papà Letizia e di papi Berlusconi.

Siamo ancora alla parola di Silvio contro quella di Veronica, niente di più.

Le fotografie quindi non provano nulla, nè più nè meno che la mancanza di fotografie, ma lasciano intendere di provare chissà che; suggeriscono sì molto, ma non aggiungono un accidenti alle dichiarazioni di Veronica. Solo Veronica puo' smentire l'affermazione delle tendenze sessuali di nonito, Berlusconi no. Puo' solo imporre a Veronica di provarlo, querelandola.

Questa storia delle foto è' un quindi unsondaggio di opinioni, sui consumi elettorali tramite una icona: credi che il Presidente del Consiglio fosse lì per la minorenne (appare più con altri che con lei , 5 foto contro 1) o per far piacere all'amico ex socialista ?.
Praticamente è una domanda retorica, da cui si spera e ci si attende una risposta retorica, attraverso immagini retoriche allineate, per suggerire dall'inizio alla fine il senso personale di una partecipazione alla cerimonia di Noemi.

La domanda angosciante resta immutata, sempre quella: il Presidente frequenta con leggerezza le minorenni, è malato ?

Veronica, la moglie, afferma che è così, Berlusconi nega e distribuisce prove, che prove non sono, ma ampi suggerimenti. E' in difesa. Siamo quindi in una sorta di processo indiziario, condotto attraverso i media. Prove nessuna, da nessuno dei due. Restano intatti i comportamenti e le affermazioni originarie.
E' il dispiegarsi di Porta a Porta su tutti i media . Va notato che però Vespa, ha taciuto della vicenda, un silenzio imbarazzato sulla madre di tutti i processi pubblici degli ultimi anni. Cogne era assai più facile da condurre, c'era più mistero e incertezza, ma non è detto che presto una trasmissione non si faccia, quando la strategia difensiva si spiegherà appieno.

Il fatto è che l'accusa della moglie è pesante, gravida di conseguenze per il proseguio del divorzio e , sopratutto, fortemente lesiva dell'immagine di un Premier. Il consenso è infatti in mano a due categorie di elettori: i cattolici e le donne, l'universo che più conta nell'urna e da cui ci sia attende maggiori spostamenti nel comportamento elettorale.
Che è poi quello che ora più conta, almeno per ora, in questa vicenda.

domenica 3 maggio 2009

Nonito





Difficile parlarne per uno malvestito e puzzolente come me, ma è un fatto decisamente poilitico. Non tanto il divorzio di un capo di stato, quanto quella frasettina .

L'accusa del "ciarpame mediatico al servizio dell'imperatore" s'è risolta con una spalluccia , la "signora" ha creduto alla campagna mediatica dell'opposizione , e affidando a Libero (foto in prima pagina della Lario nuda per mostrare che pure lei fu velina) e al Giornale quel tanto necessario che indicasse al pubblico ludibrio la fonte e il pulpito di tali irriverenti affermazioni.

Ma poi , con l'annuncio della richiesta di divorzio, è arrivata la frasettina che anche per l' ipocrita italietta è difficile da digerire:

"Sono convinta che a questo punto non sia dignitoso che io mi fermi qui. La strada del mio matrimonio è segnata, non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni"
Una affermazione dirompente che ovviamente non sappiamo se vera (a parte il caso della frequentazione della velinette campana), ma che ha un suono sinistro, difficilmente rintuzzabile se non con i fatti.
Tutta la questione delle veline candidate è ormai secondaria, chi mai sopporterebbe ora un Presidente del Consiglio accusato dalla moglie non solo di essere un erotomane, ma velatamente di anche un pedofilo ?
Mediaticamente è un gossip irrinunciabile. E all'estero infatti già ci sguazzano.

Per la prima volta, a ricordo di storia, l'uomo più potente d'Italia è zittito; l'allusione è pesante, ma ha come fonte casa sua ed è quasi perentoria. Di qui la strategia dell'affare privato, del dolore immenso, della scelta del silenzio.
Cosa, la privatezza, per altro non concessa ad alcun pedofilo presunto, come spesso si è visto sulla stampa nostrana e tanto meno a quasi tutto l'ambiente dello spettacolo velinaro.

Riuscirà il nostro eroe a ribaltare quello che per vox populi parrebbe l'accusa principale. Non ci sono molte strade, è la sua parola contro quella della moglie, quindi o la donna è pazza (e va dimostrato) oppure occorre zittirla, perchè mediaticamente l'argomento è forte oltre che piccante. E per zittirla il nonito o papito , ovvero Silvio Berlusconi, non ha molte strade, se non star zitto a sua volta e assecondare abbondantemente le richieste della signora.

Un vero affaraccio, e purtroppo anche il sintomo palese di quale quantità fango ormai si impasti nella politica italiana.

Noterelle: ad annunciare il divorzio del decennio sono partiti Repubblica e La Stampa, prontamente, in prima pagina; dopo qualche titubanza la notizia è salita in testa anche su Il Corriere. L'ultimo ,in ordine di tempo è stato il Sole24ore, 6 ore dopo forse più. A voler pensar male uno pensa al nuovo Direttore, fresco di nomina dal TG1... a pensar bene , visto il taglio, è che la notizia economica delle richieste ha fatto strada. L'impero economico Berlusconi spotrebbe risentire del clima delle divisioni del divorzio. Vai a sapere.
Dimenticavo, l'attacco alla Lario è venuto anche dal suo giornale, il Foglio; prima dalla viva voce del suo direttore Ferrara che tiene la rubrichetta su radio24, ma oggi dal suo columnist economico Francesco Forte, a cui è stato affidato, defilatosi il direttore, il compito di pronunciare ben quattro atti d'accusa , ma prima ci han provato Buttafuoco e Marcenaro. Ancora la questione riguarda il ciarpame delle veline, per Ferrara il resto rimane sano erotismo privato. Il giornalista non è bigotto.
Complimenti.