lunedì 11 ottobre 2010

Belpietro : autofellatio di un attentato




Belpietro ha subito un non attentato:
c’è stata una non colluttazione, una non sparatoria sulle scale, un non attentatore, una non pallottola, una non pistola inceppata. Il profilo del non attentatore è stato reso subito disponibile dalla non informazione. I non cittadini si sono non preoccupati quando hanno saputo il nome della non vittima. Libero, il non giornale che prende i contributi pubblici per milioni di euro spacciandosi per onlus, continuerà a uscire per la gioia dei non lettori.


Fonte: tratto da beppegrillo.it

sabato 9 ottobre 2010

L'informazione italiana nelle mani della Spectre



Marx rinasce nelle conversazioni tra Porro vicedirettore de "il Giornale" (dopo la lavata di capo) e il portavoce della Marcegaglia, Arpisella.
Ovvero quando la sovrastruttura si adegua (inginocchia) alla struttura e prepara il benservito a Feltri.



venerdì 8 ottobre 2010

Il signorile cazzeggio di Porro sulla Marcegaglia



Al Giornale si sono talmente abituati a randellare a destra e manca a comando, che ora , nella conferenza stampa della redazione, chiamano la spranga a stampa un semplice “cazzeggio". La Marcegaglia ha pure "rotto i coglioni" secondo Feltri.

Ecco la registrazione della telefonata incriminata e cazzeggiante , un pezzo imperdibile del giornalismo d'antan e del lessico usuale nel centrodestra governativo guidato da Berlusconi.

E' la stampa , bellezza ! (e anche un po' gli addetti stampa)





giovedì 7 ottobre 2010

Montecitorio: tutti a magnà !

Solo degli spin doctor minus habens potevano inventarsi questa pace pubblica in cui, leghisti e pidiellini, si imboccano a vicenda davanti a Montecitorio per ripianare qualche dissapore sui porci. Perfetta immagine di come si percepisca oggi qualsiasi loro iniziativa.

Del resto mangiare mortadella, in tripudio festoso e con le mani nell'aula del Parlamento , ha creato un discreto precedente condiviso ancor prima che un sentir comune.

Evvai, tutti a magnà !






Il Giornale e l'inquinamento mediatico






Da primi resoconti risulta che il NOE abbia perquisito la sede de "il giornale" e di alcuni giornalisti nel quadro della nuova inchiesta su presunte minacce ad Emma Marcegaglia , presidente di Confindustria, da parte dei redattori del quotidiano.
Gli indagati avrebbero mandato messaggi trasversali alla Marcegaglia per ottenere un mutamento di atteggiamento più favorevole di Confindustria verso il governo di Silvio Berlusconi.

Il Nucleo Operativo Ecologico dei carabinieri (NOE) pare sia il più adatto per indagare sull' inquinamento sistematico della carta stampata del Cav.

martedì 5 ottobre 2010

Le palle dello sviluppo secondo il cav. Berlusconi


C'è da restare basiti.

Nel 2006 ,4 anni fa, il cavaliere pallonaro illustrava il programma elettorale e tra le altre bellezze programmatiche, tutt'ora irrealizzate, confermava il suo pregresso impegno di creare 1 milione di posti di lavoro. A chi gli chiese come avrebbe fatto rispose un "ghe pensi mi" antelitteram : faro' assumere in ogni aziendina 1 persona: 1 milione di aziende, 1 milione di posti di lavoro.
La situazione è andata ben diversamente come si sa e come testimonia un bel servizio di Presadiretta , la trasmissione condotta da Riccardo Iacona.

In sintesi una quindicina di piccoli imprenditori, del settore per lo più meccanico, che si trovano da un paio di anni con una produzione calata del 50-70% e non sanno più che inventarsi, se ne vanno all'estero con un pulmino in ricognizione. Stanno pensando di delocalizzare. Uno pensa subito " ecco un altro gruppetto che se ne scappa in Bosnia o in Cina". Invece no, percorrono 200 km e vanno in Svizzera, dove un funzionario elvetico li accoglie e offre le condizioni del Cantone per il trasferimento della loro attività.

Robe cinesi a 200 km da casa : affitto del terreno da costruzione a 2,5 franchi al mq per 50/90 anni, sgravi fiscali totali e scaglionati a seconda delle persone assunte (la disoccupazione in svizzera e del 3%, mica del 10), azzeramento di oneri fiscali e 3 mesi di tempo per sbrigare tutte le pratiche burocratiche, dai permessi di soggiorno agli gli insediamenti.
Le infrastrutture ? Tutte quelle del Cantone ovviamente.

Ecco, in Italia 4 anni di panzane di un supposto grande imprenditore di troniste , per fare nulla se non produrre, e costi e in Svizzera tre mesi per attrarre piccole imprese per favorire l'occupazione giovanile.

Tre mesi,capite, meno di un parto prematuro !







sabato 2 ottobre 2010

Belpietro: il mistero della scacciacani fumante, come a Rignano Flaminio


Ci risiamo, nel senso che siamo in campagna elettorale e ogni evento vien sbattuto come lo zabaione, anche quando il fatto in se stesso non autorizzerebbe nessuna prematura conclusione (opinioni molte, conclusioni definitive nessuna).

La vicenda Belpietro ricorda Rignano Flaminio. Qui si parla di agguato, attentato e altro, là allora si parlava di bimbi stuprati. Il meccanismo è il medesimo, l'inconsistenza la stessa se non fosse per l'immediato partito preso sulla scorta delle dichiarazioni di Belpietro.Il direttore di Libero sa bene come si organizza una campagna stampa: trovi un fatto dubbio, lo condisci di sillogismi e coincidenze, lo animi con induzioni credibili e poi butti tutto in pasto all'ambiente politico irrorandolo di indignazione. E' il suo mestiere, appreso dopo lunga gavetta a fianco di Feltri ; il riflesso condizionato di vedersi al centro di coincidenze non gli par vero.
La prima versione dell'attentato alla sua persona infatti è proprio lui e ben presto, per quel che nelle redazioni ormai è l'ignoranza dei fatti accompagnata dai sillogismi facili e capricciosi, la versione attentato è dilagata su tutti i media.

In realtà la questione al momento è semplice: un tizio armato (una pistola, una scacciacani) si trova nel condominio della abitazione del direttore. Se ne accorge un poliziotto della scorta che un piano sotto l'abitazione dove ha accompagnato il suo sorvegliato lo scorge ; si vede minacciato quindi spara all'indirizzo del delinquente. Il tizio si dilegua mostrando di sapersi destreggiare tra le uscite del condominio.
Nessuno ha sparato a Belpietro, che anzi dichiara di non essersi accorto di nulla. La questura non ha nessun indizio, tant'è che la Procura apre un fascicolo per tentato omicidio verso il poliziotto, presumendo che il malintenzionato avesse una pistola che ha fatto cilecca (ma poteva pure essere una scacciacani).

Il sillogismo (errato) è facile facile: un tizio ostile verso la polizia è pescato vicino all'abitazione di Belpietro, Belpietro è sottoscorta per minacce pregresse, quindi il tizio minacciava (voleva attentare) Belpietro.
Se poi uno ci mette campagne d'odio presunte (fischi ad alcune manifestazioni sindacali e politiche, un petardo, dichiarazioni feroci alla Camera) il gioco è fatto.

In realtà possono esserci mille motivi per cui il tizio se ne stava lì in un condominio signorile del centro storico di Milano . Ma le coincidenze (leggi deduzioni affrettate e comode) in un paese dove la stampa stessa è ricca di fantasie di congiure di ogni sorta, appaiono inoppugnabili : ATTENTATO (o in tono minore agguato)!
Belpietro è ovviamente scusato a pensarla così e a condire la questione delle sue considerazioni, ma il resto della stampa lo è altrettanto ? Pare proprio di sì, con il bel risultato di dare in pasto alla pubblica opinione una teoria o un teorema al momento attuale indimostrabile, ma che agita le pance. Una campagna mediatica appunto, che per alcune testate parrebbe addirittura redazionalmente controproducente. Per esempio quella de il Fatto quotidiano.

Si diceva Rignano, per via del meccanismo e della unanimità (tutti i quotidiani e le TV forniscono la medesima versione nei titoli, ma nessuna prova nei fatti), ma anche per l'evidente interesse a dimostrare l'esistenza di un clima teso e montarlo a più non posso. Ben inteso il clima è quello che è, e non puo' essere diversamente visto che la disoccupazione supera l'11 percento ( tra disoccupati e cassa integrazione) in presenza di una classe politica paralizzata. E qui ovviamente il secondo paralogismo: Belpietro ha subito un attentato (ormai è scontato dai resoconti farlocchi) , il Clima assomiglia a quello degli anni '70, quindi Belpietro (e altri) sono obbiettivi della montatnte intolleranza verso le libere opinioni. Questa ragionamento effettua molti salti logici, ma l'unanimità dei giudizi della stampa lo rende realtà. Come ogni campagna stampa.

A Rignano il ragionamento era simile ma i presupposti diversi: i pedofili stanno negli asili, il lassismo non si cura nemmeno dei bambini, dobbiamo inasprire i poresidi di sicurezza. Farlocco Rignano, farlocco Belpietro; stesso meccanismo della paura, perchè da tempo in Italia non si governa, ma si contiene ogni cosa dispensando paura.

Quando si scoprirà (per Belpietro è meno certo che per Rignano) che la vicenda di questi giorni è una bufala mediatica ben poco resterà dell'affidamento di credibilità che già ora è affidato alla carta stampata.
Ma c'è poco da sperare in generale visto che nella stessa società italiana ormai è solo una guerra per bande, l'impoverimento è crescente e la classe politica è impotente, corrotta quanto autoreferenziale.

Per il momento resta quest'impressione da basso impero in cui nemmeno la teorica indipendenza del giornalismo sa sfuggire, nè a conti "sui fatti" vuole sfuggire.

sabato 15 maggio 2010

L'Italia ridicola dei santi corruttori










L'austerity torna di moda, come negli anni '70; ovunque, ma non in Italia dove si chiama "manovra correttiva" un eufemismo per 25 miliardi di euro (50.000 miliardi delle vecchie lire).
Parteciperanno (pare) anche i figli del Porcellum: i nostri politici , i più pagati al mondo. Per far digerire la manovrina si limeranno del 5% gli stipendi, ovvero 600 euro al mese, la cifra giusta per assumere 900 operatori di call center. Un parlamentare ha uno stipendio medio mensile di 12.000 mila euro più varie gratifiche legate alla funzione. Il 5% è una inezia che non aiuta un appropriato contegno in tempi bui.

Al ridicolo non c' è alcun freno.

Il ridicolo in questa crisi galoppante sempre negata , data per finita prima che annunciata, è però in un'altra zona della politica.

Pare (son voci di stampa) che Berlusconi lancerà una campagna moralizzatrice contro la corruzione, Lui che corruppe tramite i suoi ascari anche i magistrati per avere sentenze favorevoli, per non parlare delle personali attestazioni di stima dei suoi pupilli beccati con le mani nel sacco (Scajola è solo l'ultimo). Un corruttore che si indigna del suo operato.

La cosa buffa è che un popolo ormai rincoglionito dai media del regime si berrà questa ennesima bufala, fino a morirne.