Difficile parlarne per uno malvestito e puzzolente come me, ma è un fatto decisamente poilitico. Non tanto il divorzio di un capo di stato, quanto quella frasettina .
L'accusa del "ciarpame mediatico al servizio dell'imperatore" s'è risolta con una spalluccia , la "signora" ha creduto alla campagna mediatica dell'opposizione , e affidando a Libero (foto in prima pagina della Lario nuda per mostrare che pure lei fu velina) e al Giornale quel tanto necessario che indicasse al pubblico ludibrio la fonte e il pulpito di tali irriverenti affermazioni.
Ma poi , con l'annuncio della richiesta di divorzio, è arrivata la frasettina che anche per l' ipocrita italietta è difficile da digerire:
"Sono convinta che a questo punto non sia dignitoso che io mi fermi qui. La strada del mio matrimonio è segnata, non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni"Una affermazione dirompente che ovviamente non sappiamo se vera (a parte il caso della frequentazione della velinette campana), ma che ha un suono sinistro, difficilmente rintuzzabile se non con i fatti.
Tutta la questione delle veline candidate è ormai secondaria, chi mai sopporterebbe ora un Presidente del Consiglio accusato dalla moglie non solo di essere un erotomane, ma velatamente di anche un pedofilo ?
Mediaticamente è un gossip irrinunciabile. E all'estero infatti già ci sguazzano.
Per la prima volta, a ricordo di storia, l'uomo più potente d'Italia è zittito; l'allusione è pesante, ma ha come fonte casa sua ed è quasi perentoria. Di qui la strategia dell'affare privato, del dolore immenso, della scelta del silenzio.
Cosa, la privatezza, per altro non concessa ad alcun pedofilo presunto, come spesso si è visto sulla stampa nostrana e tanto meno a quasi tutto l'ambiente dello spettacolo velinaro.
Riuscirà il nostro eroe a ribaltare quello che per vox populi parrebbe l'accusa principale. Non ci sono molte strade, è la sua parola contro quella della moglie, quindi o la donna è pazza (e va dimostrato) oppure occorre zittirla, perchè mediaticamente l'argomento è forte oltre che piccante. E per zittirla il nonito o papito , ovvero Silvio Berlusconi, non ha molte strade, se non star zitto a sua volta e assecondare abbondantemente le richieste della signora.
Un vero affaraccio, e purtroppo anche il sintomo palese di quale quantità fango ormai si impasti nella politica italiana.
Noterelle: ad annunciare il divorzio del decennio sono partiti Repubblica e La Stampa, prontamente, in prima pagina; dopo qualche titubanza la notizia è salita in testa anche su Il Corriere. L'ultimo ,in ordine di tempo è stato il Sole24ore, 6 ore dopo forse più. A voler pensar male uno pensa al nuovo Direttore, fresco di nomina dal TG1... a pensar bene , visto il taglio, è che la notizia economica delle richieste ha fatto strada. L'impero economico Berlusconi spotrebbe risentire del clima delle divisioni del divorzio. Vai a sapere.
Dimenticavo, l'attacco alla Lario è venuto anche dal suo giornale, il Foglio; prima dalla viva voce del suo direttore Ferrara che tiene la rubrichetta su radio24, ma oggi dal suo columnist economico Francesco Forte, a cui è stato affidato, defilatosi il direttore, il compito di pronunciare ben quattro atti d'accusa , ma prima ci han provato Buttafuoco e Marcenaro. Ancora la questione riguarda il ciarpame delle veline, per Ferrara il resto rimane sano erotismo privato. Il giornalista non è bigotto.
Complimenti.
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