venerdì 18 luglio 2008

Cloaca


Scheda:
Maurizio Gasparri
, classe 1956, maturità classica, già iscritto al MSI, già Dirigente del Fuan, braccio destro di Fini,già giornalista ; parlamentare della Repubblica Italiana dal 1992, già sottosegretario all'Interno , già Ministro delle Comunicazioni, membro del Consiglio di Amministrazione della Telit dal 2007, per acclamazione unanime (vedi biografia) Presidente del Polo delle Libertà al Senato.



Maurizio Gasparri, oggi 18 luglio 2008, giorno del suo onorevole compleanno, con la sua consueta franca dialettica dadaista, per festeggiare dignitosamente i suoi 52 anni e per la gioia di sua figlia Gaia, ha deliziato le Istituzioni e la Nazione con una specie epigramma_zzato:

"La cloaca del Csm correntizzato, partitizzato e parcellizzato è uno scandalo che offende gli italiani. La magistratura seria e laboriosa composta dalla maggioranza dei magistrati e' la prima vittima di quattro guitti che usano le toghe per un'azione di militanza politica, che occupano militarmente il Csm e che non giovano ad un'immagine della magistratura fortemente incrinata come si vede dai sondaggi, una reputazione che la magistratura non merita. La riforma deve esaltare la funzione della giustizia e noi la faremo sicuramente."

I cittadini tutti, coscienti del profondo concetto, dello stile e della tentazione un po' alcoolica dei compleanni, lo invitano ad acquistare simpatico cadeau per preservare il concetto entro più consone vesti.

Opportuna segnalazione è stata effettuata anche a Striscia la Notizia, all'indomito Capitan Ventosa, sperando che almeno questo dipendente Mediaset riesca, con un esorcismo o con sufficiente dose di olio di ricino, a sturare la melma che intasa la bocca dell'Onorevole capogruppo del Senato della PDL.

Speranze ? Poche.



martedì 15 luglio 2008

Del Turco e l'albero delle mele




"Intendimi bene Accatto', in verità ti dico: oggi vendi una collana, domani l'anello, fra sette giorni l'orologio d'oro; fra 77 giorni non ti resteranno nemmeno gli occhi per piangere".
Accattone , di Pier Paolo Pasolini




Carlo Bonini non è il vangelo, ma per quel che ne so ha sempre svolto con scrupolo e misura il suo lavoro di cronista giudiziario.
Qui scrive del caso Ottaviano Del Turco. Racconta di quattro mele da 50 mila euro, pomi portati dall'imprenditore Vincenzo Angelini al governatore dell'Abruzzo nell'ottobre del 2007. Tutto documentato dal pentito e astuto Angelini che raccoglie prove delle sue consegne con tanto di fotografie.
Gli appuntamenti per la consegna non erano presi mai da Del Turco , ma da Lombardo Quarta, capo della segreteria del Governatore che spiegò anche ad Angelini i motivi di tutti quei denari (6 milioni di euro in totale) : Del Turco voleva mettere in difficoltà Boselli e portare con sè 8 senatori dello Sdi direttamente nel Partito Democratico , in cambio Angelini avrebbe avuto una corsia preferenziale per le convenzioni con la regione Abruzzo in materia di Sanità.
Così direbbero le carte dell'accusa.

Se così fosse, l'idea che resta di questo Paese è che sia ora marcio fino all'osso e che l'accattonaggio degli umili e degli sfigati sarà una dolorosa necessità che si protarrà per lungo tempo.
Se ex sindacalisti prestigiosi come Del Turco o alcuni sindacalisti attuali della stessa regione praticano tangenti o distrazione di sodi pubblici, se si elegge un Presidente del Consiglio miliardario dedito a fare leggi per necessità personale e alla edificazione di un impero politico privato, se il sentito dovere di far politica poggia sulla costante delle corruzione e della tangente non possiamo fare altro che disperare.

Bonini racconta le carte e noi restiamo sgomenti. Possibile che l'ex segretario aggiunto di Luciano Lama, l'ex segretario dello scioglimento del PSI post Craxi, l'ex ministro delle finanze che faceva firmare a Pavarotti un assegno di miliardi per evasione fiscale sia ricaduto nella maledizione socialista delle tangenti ?

Il declino italiano inizia proprio in prossimità dei massimi fasti del socialismo italiano, in quegli anni '80 della Milano da bere e del crescente indebitamento pubblico fatto da teoria a pratica.
Gli anni scintillanti della borsa, della IV potenza mondiale, delle TV private concesse in mano ad un unico soggetto, della P2, della rivincita contro il sindacato ridimensionato nei suoi eccessi.
Nei primi anni '90 si scoperchiò il calderone, il PSI implose e i suoi resti confluirono da Berlusconi, protetti dalle sue antenne, o si sparsero in rivoli minuscoli sempre più o meno furbescamente pronti a rifondersi elettoralmente su spalle altrui . Le sigle di questi rimescolamenti per la sopravvivenza non si contano.
Del Turco uscì indenne. Spesso già nel regno di Craxi aveva denunciato un malcostume e l'esistenza di una questione morale che non andava preso sottogamba; sciolse poi il PSI, viaggiò per incerti lidi per approdare poi definitivamente nel PD.

Ma per i socialisti è la maledizione della vecchia e sbandierata stanza dei bottoni degli anni '60: se hai i bottoni a portata di mano hai potere e puoi mutare il corso della storia. I socialisti, quelli della tessera PSI, si piazzarono forse anche per questo in mille rivoli e si allearono con tutti: la Dc nelle regioni bianche, il PCI in quelle rosse. Le loro tessere non gli impedivano di essere iscritti ai sindacati rossi, a quelli bianchi o a quelli rosa (UIL). Una fame di politica smisurata, una pratica di trasformismi senza sosta, un sacrificio costante alla realpolitik disinvolta e tenuta assieme dalla condivisione di mille nicchie di potere diverse.

I padri del socialismo italiano, quelli che incarnavano la borghesia che si affacciava alla fine del '900, si rivoltano nella tomba e maledicono questi figli degeneri e presuntuosi.

Il caso di Del Turco , costretto oggi in prigione, ha una sfumatura detentiva inquietante, ma di per sè la vicenda non è impossibile. Vien quasi da dire che siamo rassegnati al peggio.

sabato 12 luglio 2008

Renato , Farina del suo sacco




Eletto fresco fresco al Parlamento, l'ex giornalista Renato Farina inizia a macinare teorie e spargere suggestioni anche sulla tecnologia di Google , oltre che sul sostegno finanziario ai quotidiani . E' accaduto il 18 giugno, alla commissione Cultura, Scienza e Istruzione.
Scopriamo così che esiste un algoritmo di rank (segreto, nascosto) volutamente di sinistra.

A proposito di Internet, sono d'accordo che vada sostenuto, anche se è curioso che Di Pietro, che gestisce uno dei blog più importanti d'Italia, chieda un sostegno ai blog. Si tratta di un piccolo conflitto di interesse, ma questo non c'entra. Si parla di Internet come luogo della massima democratizzazione. È vero, però è anche luogo della giungla. Se infilate una mano in Internet e poi cercate di ritirarla, vi mancheranno almeno tre falangi, perché qualcuno nel frattempo ve le avrà mangiate! Internet prospera moltissimo sull'anonimato, ma non ritengo democrazia quella, basata sulla delazione fatta attraverso i famosi nickname, che non sono regolati e che portano a cause di diffamazione che non si risolvono mai.
Abbiamo poi il mito dei motori di ricerca, che dovrebbero essere neutrali e che invece sono evidentemente condizionati, a loro volta, da interessi finanziari. Se digitate il vostro nome su un motore di ricerca e siete di centrodestra, verranno fuori le cose più atroci del mondo. Se siete di sinistra, vedrete le cose migliori. (Commenti) Ve lo garantisco. Google Italia è così, provate. Ci saranno al suo interno certi algoritmi che permettono questo.
Faccio un esempio che mi riguarda: esistono siti che vengono divisi equamente, ma quelli che appaiono nella prima pagina sono tutti contro di me, dicendo in proposito peste e corna, tanto che, se mi vedessi per strada, mi prenderei a schiaffi. Magari voi sareste anche d'accordo, ma io no!


Deve essere per questo che ha lasciato morire il suo Blog, per puro sconforto, e che pure resiste su Google senza nemmeno sia stata scritta una sola riga. Algoritmo di sinistra o potenza dei fatti lievitati con l'opinione inesistente ?

Viene l'umano sospetto che l'unico Google accettabile e senza alcun odore di zolfo tecnologico, sia quello di Google China dove i fatti sono oscurati, l'opinione è tutta una velina, e la sicurezza nazionale prospera nella collaborazione tra servizi di sicurezza e dei giornalisti compiacenti.

mercoledì 9 luglio 2008

Pari opportunità e figli di...


pari opportunità




e
figlia di...

"In riferimento alle parole volgari e fantasiose della comica Sabina Guzzanti, il ministro delle Pari Opportunita' Mara Carfagna ha dato mandato all'avvocato di Roma Federica Mondani per adire le vie legali nei confronti della figlia del parlamentare di Forza Italia Paolo Guzzanti". E' quanto riferisce un comunicato dell'ufficio stampa del ministero delle pari opportunita'.(AGI) - Roma, 8 lug. - (AGI)

martedì 8 luglio 2008

Impronte





da: cinque poesie incivili
di Andrea Camilleri








Si prendano subito le impronte digitali dei bambini Rom !
ordina un paio di baffi sul nulla

e i baffi giurano che non è razzismo,
ma solo umana pietà su bimbi costretti a mendicare.

Che Cuore, che Generosità !
e tornano in mente i versi di un grandissimo:

"Sei così ipocrita, che quando l'Ipocrisia ti avrà ucciso
sarai all'Inferno, ma ti dirai in Paradiso".


Roma - Piazza Navona, 8 luglio 2008


lunedì 7 luglio 2008

Non c'è petrolio per te

La funzione sigmoidale è la curva principale usata per prevedere i punti di saturazione di una popolazione. In matematica è conosciuta come funzione logistica ed è spesso utilizzata per estrapolare e prevedere lo sviluppo della diffusione della tecnologia e delle innovazioni o della crescita.

Una variante importante è la curva di Hubbert, un geofisico e tecnocrate (questa era la sua posizione dopo la crisi del '29) della Shell Oil , che nel 1956 in una pubblicazione previde con esattezza il picco della produzione di petrolio negli Usa.
Il suo ragionamento era tanto semplice quanto spesso esorcizzato. I giacimenti di petrolio hanno una capacita' limitata e il loro sfruttamento raggiunge un massimo, dopo di che sarà necessario scoprire giacimenti sempre più onerosi. Insomma lo sfruttamento di un giacimento ( di petrolio o altro) ha un massimo teorico e stimabile, raggiunto il quale si creano costi crescenti. Questo punto massimo si chiama picco di Hubbert ed è simile alla massima frequenza di una curva a campana con il tempo sulle ascisse.

I suoi ragionamenti e la sua teoria (meglio sarebbe dire modello) furono esorcizzate, ma riacquistarono dignità e attenzione dopo il 1970 , 15 anni dopo la pubblicazione, quando avvenne il primo shock petrolifero. Erano anche gli anni in cui il Club di Roma di Aurelio Peccei pubblicò il celebre "Rapporto suiiLimiti dello sviluppo" , basato su equazioni derivative dinamiche, le cui conclusioni preconizzavano un limite temporale allo sviluppo mondiale causato dall'esaurimento progressivo delle risorse.

La teoria di Hubbert , e ancor più quella del Club di Roma, furono spesso accusate di catastrofismo e di non considerare importanti variabili, quali quelle del progresso tecnologico. In via teorica molti critici accumunarono queste visioni a quelle malthusiane dell'800 sulla popolazione, ritenendole entrambe fallaci perchè in quei modelli non era prevista la variante tecnologica.

In effetti qualcosa accadde dopo il 1975, proprio sul versante tecnologico: l'introduzione di massa dei computer permise di raggiungere risparmi energetici e produttivi di varia natura, ma nessuna innovazione sostanziale ha consentito di avviare un vero sostituto al fabbisogno di energia come accadde per il carbone due secoli fa o più di un secolo fa per l'elettricità. Men che meno sul versante dei trasporti dove il motore a scoppio , più o meno modificato o efficiente la fa da padrone da un secolo seguito dall'aviazione, tutte tecnologie che usano petrolio.

Bisogna riconoscere che l'estrazione petrolifera (una delle fonti energetiche disponibili e la più utilizzata) sembra ben corrispondere alle osservazioni di Hubbert. Dalla metà del 1960 le scoperte di nuovi giacimenti nel mondo iniziarono a decrescere e dal 1980 i consumi quasi si stabilizzarono.

Nel 1970 in effetti la produzione dei giacimenti interni agli Usa ebbe un picco e poi iniziò a declinare. Ovviamente non la domanda statunitense che oggi consuma circa i 21 milioni di barili giornalieri producendone internamente circa 9 milioni.

Un riadattamento del modello del picco di Hubbert ha previsto per il 2005 il picco mondiale del petrolio e per il 2010 quello cumulato per il petrolio non convenzionale. Esistono versioni più ottimiste, che considerando altri carburanti come i gas naturali e collacono il picco di queste produzioni tra il 2020 e il 2030, qualcuno si spinge più in là fino al 2050.
Da lì, decennio piu' o meno, si prevede un declino congiunto della produzione di petrolio , liquidi combustibili, carbone quindi una contrazione dell'offerta.

Il petrolio è quadruplicato come prezzo in 4 anni e questo sembra testimoniare che un picco è stato raggiunto, anche se nuovi giacimenti sono stati scoperti (kazakistan e Russia) e altri sembrano sottoutilizzati (irak). Il fatto è che esistono anche dubbi sulla effettiva capacità di alcuni immensi giacimenti funzionanti nel Golfo Persico da molto tempo e pertanto non c'è da essere particolarmente ottimisti.
Che l'attuale sia il picco definitivo o uno degli ultimi è difficile dire, certo non manca molto.

La relazione tra offerta e domanda di petrolio in relazione al prezzo lascia intravvedere una notevole speculazione, al momento non giustificata dalla situazione in essere. La prospettiva strategica di geopolitica è comunque delineata da tempo: i produttori mondiali principali con saldo attivo stanno nel Golfo Arabo e Russia Africa, i consumatori principali, in deficit energetico , sulle costa del pacifico (USA, Giappone, Cina) e nella vecchia Europa. E' anche chiaro dove si è spostata nelgli ultimi 4 anni la ricchezza finanziaria.

Il petrolio rappresenta attualmente circa il 40% di tutta l'energia mondiale, muove il 90% dei trasporti ; il 65% dei barili prodotti viene utilizzato nell'indotto per produrre e distribuire i carburanti. In pratica per ogni barile di petrolio estratto ( pari a 159 litri) viene impiegato un altro barile per mantenere in piedi l'industria petrolifera e la distribuzione. Un rendimento energetico scarsissimo.
La produzione annuale di petrolio nel mondo è circa di 25 miliardi di barili , ai prezzi odierni circa 3500 miliardi di dollari contro i 1700 miliardi di un anno fa e gli 800 di 4 anni fa.

La crisi energetica attuale è assai simile a quella del 1973, le soluzioni per uscirne le medesime: nuove fonti, minori consumi, risparmi energetici. Diversa la natura della crisi che si accompagna ad una maggiore disuguaglianza nei paesi occidentali, a un maggiore indebitamento, a un sospetto declino per la comparsa di nuovi player mondiali, a una crescita dei prezzi delle commodities. Tutti ingredienti per l'avvio di un discreto e prolungato processo inflazionistico.

La storia occidentale del petrolio inizia con Marco Polo in viaggio verso la via della Seta, forse con l'entrata della Cina sulla via tumultuosa dello sviluppo industriale si avvia verso un lento declino anche l'oro nero.
Essere catastrofisti non è il caso, ma questo spezzone di film del 1973 ha tutta l'aria di rammentarci come le tinte fosche presto appariranno anche sugli schermi, dopo che essere oggetto delle conversazioni del G8. Elementi comuni : la sovrappopolazione urbana, la scarsità di energia, la crisi alimentare. E naturalmente la parola d'ordine : austerity !


2022: i sopravvissuti
regia di Richard Fleischer


giovedì 3 luglio 2008

Maroni, la posa della prima impronta digitale






A reti unificate, contornato dalle maggiori cariche dello stato e dei suoi collaboratori giubilanti, assisteremo alla posa della prima pietra della riforma per la sicurezza.

Roberto Maroni , Ministro dell'Interno della Repubblica Italiana, accarezzando la testina arruffata di una zingarella pigerà i ditini della piccola su un tampomcino d'inchiostro , presserà poi delicatamente la manina su un foglio per raccogliere le impronte. L'inchiostro verrà rimosso amorevolemente con il fazzoletto verde tratto dal taschino, con brevi movimenti.


Una caramella al tamarindo offerta dal Ministro sarà zoomata in primo piano, mentre la piccola felice la porterà alla boccuccia con i polpastrelli ancora segnati dal nero.

Appalusi, sorrisi , mostra della prima scheda con le prime piccole impronte.
Occhiali colorati che guardano le telecamere , foto di famiglia con mamma, il babbo e fratellini zingarelli. Tutti commossi.

Una calda ,contenuta, allegria.

martedì 1 luglio 2008

La musica è una droga, prova con I-Doser






Ci sono cose a cui non si riununcerebbe mai: buona musica, un libro, una bottiglia speciale. Almeno così capita a me.
Oddio, , sono di parte, me ne rendo conto. I piaceri della vita sono tanti e a ben guardare c'è anche chi pensa che togliersela non sia poi tanto male, davvero o per finta.
Come certi amanti francesi e pure giapponesi (come nel bel film di Oshima) che cercano di raggiungere l'acme della passione e dell'orgasmo praticando un soffocamento del patner fino al limite del possibile.

Il piacere in fondo è spesso un voler credere accompagnato da qualche temporanea anomalia delle funzioni vitali, una devianza da norme quotidiane ed evasione dal tempo, una sovrastimolazione cerebrale quasi anormale, che soddisfa un bisogno vero o presunto e che sta appena ad di qua del dolore. Se il piacere è eccessivo in un batter baleno può divenire un dolore.

In questa terra di nessuno tra piacere e dolore, tra questi eccessi mal condotti o dosati, c'è anche la droga, un elemento chimico che provoca spesso dipendenza (dolore) o assuefazione (mancanza di piacere standard , che non è la medesima cosa del dolore).

Ma ora siamo salvi.
Se la chimica fa male, ora possiamo rivolgerci alla musica. Oddio, un po' si sapeva, ma ora la cosa pare prendere piede tramite I-Doser, come si dice anche qui per i portoghesi della pillola sonora.

Ci sono soluzioni, con questa musica "drogata", per ogni tipo di patologia o se preferite per tutti i gusti e per ogni necessità del piacere. Una specie di Ipod per onde alfa e cocktail vari di Hertz, forse proprio una moda , come l'Ipod senza cui molti sembrano non poter sopravvivere, tranne il sottoscritto.
Non lontanissimo questo I-doser, questo dispensatore di frequenze, dalle musichette New Age del terzio millennio, vendute ormai a quattro soldi sulle bancarelle, come i fiori Bach nelle farmacie o nei negozietti orientali.

Potenza del business, del biotech e. delle dot.com . Dieci anni dopo.

Pero' magari chissà, forse funziona. Basta volerci credere.