martedì 28 ottobre 2008

Mariastella Gelmini: le palle della ministra






La scuola italiana è un puttanaio, come l'Alitalia. Solo che è più grossa, più inefficiente, più costosa.

Troppi docenti malpagati (in tutta Europa e nel mondo accade il contrario), sempre più carica di welfare malinteso : per vicariare la disoccupazione intellettuale, per offrire la supplenza alle famiglie, per sostenere il valore legale di titoli di studio che nella realtà non hanno domanda, per alimentare l'idea che questa scuola di schiappe offra una vera uguaglianza.

Su queste inefficienze, evidenti da molti lustri, si sono anche costruiti business appositi e paralleli: il prolificare di corsi di formazione che avrebbero dovuto qualificare l'offerta avvicinandola alla domanda; roba finanziata da CEE, regioni a favore di sindacati, docenti doppiolavorsiti, strutture di confindustria o anche business privati. Tutti soldi buttati da tutti. Dopo il diplomificio il corsificio.
Tutte balle , tutti sprechi ulteriori, perchè la domanda era rigida da anni; la ridotta dimensione e la struttura famigliare della impresa nostrana (un po' mafiosetta) , non è in grado di assorbire questo eccesso di titoli legali e non.
Infatti i giovani per lo più son stati assorbiti parzialmente in lavori spesso dequalificati (call center ad es., ma anche precariato scolastico) , per gli altri hanno pensato i parenti , i corsi inutili pagati per la frequenza, l'emigrazione intellettuale nei casi migliori.
Con una struttura media di 15 addetti l'economia italiana non sa che farsene di gente istruita, sa benissimo che quel che le serve è la famiglia d'origine , le sue conoscenze sociali, la capacità di occultare redditti dei membri.

Detto questo, resta da capire perchè mai la maestra in sbiadito antrace del governo , la ministra Gelmini, abbia mai avviato la doverosa necessità di mettere mano nell'istruzione accentuando tagli proprio all'eccellenza del nostro sistema scolatico nel mondo , ovvero la scuola elementare, facendolo percepire come una liquidazione.

E' un mistero perchè sia proprio concentrata lì , di soppiatto e con un diktat ultradecisionista. Grembiulini, maestri in eccesso e plessi incasinati, scuole differenziali per stranieri. Questi erano gli argomenti (anche di buon senso, eccetto l'ultimo) che hanno invaso i media anche per sua colpa prima della presentazione in aula del decreto.

L'unica spiegazione è che la ministra, subito beccata a predicare bene della meritocrazia nordista e ad aver razzolato male nella sua vita privata sudista, abbia scelto malissimo i suoi obbiettivi politici e tecnici partendo da quello che reputava il ventre più tranquillo: lescuole elementari. Sotto l'egìda di un calcolo errato, tutti le si son rivoltati contro, maestri (circa 250mila) , genitori.

Da qui, man mano che si diffondevano le intenzioni dei tagli nella istruzione (in via generale assolutamente necessari, ma propinati pare alla carlona), nel ginepraio della scuola, è partita l'onda anomala che sta logorando il consenso verso il governo. I ragazzi, i bamboccioni e bamboccini, le famiglie minacciate di veder sparire il parcheggio o un ipotetica possibilità di un garantito titolo di studio, i docenti malpagati e spesso nullafacenti (non i maestri, dei quali tutti si rammentano subito dopo mamma e papà) . Tutti inviperiti, a destra e a sinistra, e pure al centro. Cattolici e ultralaici.
Un macello.

Non è una novità, ci provarono in molti, anche la sinistra 8 anni fa (con minor piglio decisionista e senza l'ègida di nessuno) con scarso risultato, e prima della sinistra ci provarono altri.

La ministra con le palle e il suo governo, però han deciso che "no paseran!", escludendo qualsiasi confronto col mondo. E l'onda cresce, come il gran casino su cui l'opposizione cerca di mettere ovviamente il cappello.
Nè più nè meno come accadde, a parti invertite, anni fa contro la riforma Berlinguer. E ancora non è stata messa mano a quella galassia incasinata che è la scuola secondaria, la vera scuola del diplomificio del niente, la regina del vuoto pneumatico, il segmento più disastrato forse della catena dell'istruzione.

I confronti tra le parti in Italia sono ormai cose da gioppino, lunghe riunioni senza senso. E' vero spesso, ma la ministra Mariastella Gelmini proprio non sa indirizzarli e poi semplicemente non li vuole i confronti, come buona parte di un governo del "faso tuto mi !", zeppo di avvocati di famiglia finalmente giudici.

Non è che abbiamo a che fare con una Thatcher, magari ! verrebbe da dire, semplicemente stata infatti paracaduta lì a far da esecutrice. A guardar bene, e a posteriori , non è che ci ha le palle , semplicemente le sbatte sul tavolo con fragore, come molti manager che nell'azienda passano per caso e devono farsi valere nel breve tempo che gli è concesso.

Ha combinato più disastri lei politicamente oggi per la sua maggioranza, che l'intera crisi economica.
E a destra lo sanno. Alcune idee sono condivisibili, ma il parere mediatico sulla competenza politica del Ministro è inappellabile: bocciata !


aggiornamento @ 22

leggo questa fantastica dichiarazione di Berlusconi" riportata da Adnkronos:

"Dopo aver ribadito che diversi sondaggi lo danno "miracolosamente al 72%", ha poi affermato che "invece la vicenda della scuola ha portato a qualche perdita di consenso nei confronti del ministro Gelmini e del governo dovuta ad una vasta azione di disinformazione".
Secondo Berlusconi "si e' mentito e si continua a mentire spudoratamente sul decreto, con tutte le modifiche che invece sono sacrosante, dovute al buon senso".


Tagliate definitivamente le palle a Mariastella, è solo questione di tempo e di occasione propizia per la sua messa in ombra.

4 commenti:

Angelo D'Amore ha detto...

VELTRONI LEADER DI UN POPOLO NON COESO

ne parlo nel mio blog

angelo d'amore

Mister X ha detto...

Ciao, molto interessante il tuo blog mi piace moto,
anche io tratto il sociale,ti và di scambiare link?
fammi sapere, ciao apresto!
ildisoccupatoparlante.blogspot.com

Anonimo ha detto...

Non è vero che la scuola superiore è la peggiore, io ci lavorato e ci sono molti problemi alcuni gravi ma direi che è più la scuola media inferiore la peggiore. Noi dobbiamo lavorare moltissimo con le prime classi perché arrivano dalla scuola media non scolarizzati e abituati a non essere bocciati e ad aspettarsi tutto dagli insegnanti. Con un lavoro molto arduo riusciamo a ricondurli entro livelli più accattabili di comportamento e di impegno, ovviamente se c'è coordinamento tra il corpo docente. I problemi sussistono ancora negli istituti tecnici specialmente, dove io lavoravo. Adesso sono in un liceo linguistico che funziona molto meglio anche perché la platea è più selezionata, ma perché ridurre le ore di lingua da 5 (come erano prima) a 3?

Anonimo ha detto...

Chiedo scusa per gli errori di battitura, ovviamente al primo rigo è "ci ho lavorato" e al terzo rigo "accettabili".