mercoledì 8 ottobre 2008

Lehman Brothers , i fratelli irresistibili e Groucho Marx







Per lo più agghiacciante, a tratti patetico, con una vena di comico (involontario).
Mi rammenta Marx (nel senso di Groucho) quando parlava delle sue avventure con i broker nel 1929.

Il sole 24 ore riporta la dichiaraziona integrale di Fuld, Ceo di Lehman Brothers (mediamente 75 milioni di dollari di retribuzione negli ultimi 8 anni), davanti alla Camera dei Deputati USA.


Ecco pochi stralci:

"Nessuno si era reso conto della portata o della grandezza di questi problemi né, tanto meno, di come il peggioramento delle attività legate ai mutui potesse letteralmente infettare altri tipi di attività arrivando a minacciare un intero sistema. Nell'aprile del 2006, il presidente Bernanke predisse per il mercato immobiliare un "possibile graduale indebolimento anziché un crollo netto". A marzo 2007 dichiarò invece: "L'impatto dei problemi legati al mercato dei subprime sull'economia generale e sui mercati finanziari sarà probabilmente contenuto". In maniera del tutto analoga, a luglio 2007, il segretario Paulson affermò che la crisi del mercato dei mutui "non avrebbe avuto ripercussioni sull'economia in generale", facendo eco alle opinioni espresse dal Fondo Monetario Internazionale. Inoltre, durante l'assemblea annuale degli azionisti di Lehman Brothers, io stesso affermai ciò che ritenevo essere assolutamente vero in quel momento, ovvero che il peggio della crisi per i mercati finanziari era ormai superato. Alla luce dei fatti, posso dire che sia io che molte altre persone avevamo torto."
"Per tutto il 2008, la SEC e la Fed hanno supervisionato regolarmente (a volte giornalmente) i nostri bilanci. Rappresentanti della SEC e della Fed erano sempre nei nostri uffici a monitorare le nostre attività quotidiane. Hanno visto ciò che noi abbiamo visto in tempo reale mentre esaminavano la nostra liquidità, i finanziamenti, il capitale, la gestione del rischio e i processi mark-to-market. Lehman Brothers aveva dei team dedicati che collaboravano con la SEC e la FED per analizzare le nostre finanze e i nostri processi di gestione dei rischio, rispondendo a tutte le domande e fornendo tutte le informazioni richieste, in conversazioni aperte con funzionari governativi esperti e dedicati.
Trimestre dopo trimestre, mese dopo mese, i funzionari hanno visto come abbiamo ridotto le nostre holding immobiliari, come abbiamo aumentato il pool di liquidità, come abbiamo diminuito l'indebitamento e rafforzato i livelli di capitale. Hanno analizzato i nostri rapporti di gestione del rischio che comprendevano le nostre coperture per ciascun segmento. Hanno visto il nostro processo mark-to-market e come effettuavamo le nostre valutazioni, incluse quelle su mutui e sulle operazioni immobiliari commerciali. Hanno verificato regolarmente i prezzi, sono venuti a conoscenza di tutto quanto stava accadendo."
Ancora piu' agghiaccianti i passi riguardanti la regolamentazione delle vendite allo scoperto. Si addossa a questa pratica un po' l'intera colpa (un capro espiatorio vero e proprio) dell'accaduto e alla incertezza della FED nel limitarla risolutamente . Notare, le vendite allo scoperto ovviamente le praticavano anche alla Lehman.

Poi:
Ora abbiamo l'opportunità di creare un nuovo sistema normativo e di "best practice" per un mercato efficiente e organizzato. Questi nuovi approcci devono fungere da incoraggiamento anziché impedire gli investimenti globali nei mercati finanziari. Norme eterogenee e in continuo mutamento creano un sistema di mercati finanziari che non danno fiducia agli investitori o ai soggetti coinvolti. Serve un insieme unico di norme trasparenti per tutti i soggetti partecipanti al fine di ottenere un mercato equo e organizzato. È necessario osservare le regole e applicarle in modo uniforme, non in maniera selettiva, pena il rischio che i principali mercati finanziari non risultino attrattivi per gli investitori. Una perdita degli investimenti nei mercati avrebbe infatti conseguenze enormi per questo Paese e per i cittadini americani.

Morale, tutti questi staff di miliardari e supertecnici non capiva nulla di quel che accadeva, per lo meno a partire dal 2006 e fino al 2008 inoltrato, cervello intasato da ideologia e deregulation.

E alcuni erano pure esperti sulla grande depressione del 1929 e tutti conoscevano la vicenda giapponese della crisi immobiliare degli anni '90. E ancora, loro, strologano di costruire un mercato efficiente. Ma lo è mai stato, mai visto un grafico di borsa ?

Veri professionisti.

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