E' trascorso oltre un anno dall'ultimo post.
Un lungo orribile anno per me, un anno tremendo e fiaccante per molti. In questa specie di oblio forzato il risveglio pare una follia, tanto il mondo sembra mutato. Lo sapevo quando iniziai a scrivere di accattonaggio diffuso, della povertà di idee che ci sovrastava (me compreso) , quando nel lontano aprile del 2008 era già ben chiaro che un periodo di smarrimento ci avrebbe travolto.
Le storie individuali si intrecciano sempre con quelle collettive: se la miseria è per molti, prima o poi, si affaccia alla tua porta; se la finanza in declino, prima o po,i come uno squalo ti porta sul fondo; il senso di nausea che ti prende incredulo guardando i tuoi simili al potere, prima o poi, produce dei conati incontenibili; lo sfaldarsi dei rapporti sociali e l'invecchiamento cerebrale, prima o poi, degrada in morti o funerali.
Riemergo da un lungo sonno e tutto mi pare cambiato: in peggio. Terremoti in Giappone, default in Ungheria, sommosse (fortunatamente) in Nord Africa, debiti in aumento nel mondo, Scilipoti in agguato, ex banchieri al comando e forzuti ancora in libertà, Europa in panne con una moneta in caduta libera. Resistono Emilio Fede , l'antica attitudine nostrana ad evadere tasse ed evadere problemi.
Un disastro.
Prima o poi , in qualche modo, comunque si ritorna nei vecchi luoghi buttando alle spalle ricordi e momenti infausti, sperando di riconquistare al respiro i vecchi tranquillizzanti odori e confidando chele consunte tastiere riprendano il loro rito di rondini telegrafiste.
Accattone sono partito, accattone ora sono tornato. Moderatamente ottimista, ché attorno a me si è largamente ampliata e si consolida una esperienza comune di disgrazie.
Sto ritrovando i miei simili.
PS: accidenti, manco il blog riconosco più, ci hanno aggiunto un sacco di cose dall'ultima volta