martedì 24 giugno 2008

Ministro Alfano, che ne dice delle carceri per anziani ?



Il giapponesi ci assomigliano. A parte l'anatomia (nascono senza ombelico, si dice) e i lineamenti con sfumatura gialla, sono un popolo con l'età media più alta al mondo. Sono in preda da tempo con il declino economico, sono tra i maggiori risparmiatori del mondo, hanno una classe politica piuttosto anzianotta e corrotta , hanno vissuto un miracolo economico travolgente.

Le analogie finiscono più o meno qui. Ma certo nel Sollevante pesa l' invecchiamento della popolazione e un pauperismo inimmaginabile all'inzio degli anni 90.
Che fanno tutti questi ultrasessantenni dagli occhi a mandorla nel mezzo di una lunga recessione che sembra non volerli abbandonare ?
Delinquono , o meglio cercano di scampare come possono. Lì sono severi e non gliela perdonano e quindi i vecchietti che taccheggiano li mettono in gattabuia.

Pare che gli anziani siano il 12 % di tutta la pololazione carceraria e che siano responsabili di un crimine su sette. Un crimine è un crimine e i giapponesi sono inflessibili in merito; lievi o gravi sono pur sempre crimini. I vecchietti in difficoltà con la giustizia quindi li rinchiudono se proprio non si decidono a farsi, nelle ristrettezze del disonere economico, un bel Harakiri. Il Giappone è oltretutto una delle nazioni con il record di suicidi (30.000 all'anno) e anche i vecchietti non scherzano, visto che gli ultrasessantenni suicidi rappresentano un terzo di tutti i suicidi annuali.

Per gli ultrasessantenni ci sono ben tre prigioni costruite per loro, perché possano scontare la loro pena dignitosamente, salvo poi uscire e ritrovarsi come prima. Queste prigioni ovviamente costano meno del welfare smantellato lentamente alla fine degli anni '90, e ovviamente assai meno di una soluzione permanente ai problemi della vecchiaia. I giapponesi sono efficienti e questa idea di carceri dedicate lo dimostra.

Si attende che , piuttosto che una carta dei consumi, anche in Italia (in bilico tra Giappone e Argentina) si investa finalmente in prigioni per anziani. Le difficoltà e i furtarelli tra gli anziani aumentano non poco anche in Italia , i direttori di supermercato da tempo sono alle prese con il fenomeno; in fondo, perchè no , qualche giorno di galera è più rilassante delle ristrettezze quotidiane per far quadrare un bilancio impossibile con furtarelli e imbroglietti vari. La sicurezza è sicurezza, non dimentichiamolo.
La costruzione di carceri dedicate ai Delinquenti Grigi avrebbe l'indubbio vantaggio di far crescere sicuramente il PIL, mentre l'assistenza agli improduttivi se non lo deprime certo l' annacqua.
Ah, scordavo, nelle prigioni giapponesi la rieducazione col lavoro è richiesta e i vecchietti infilano perline o ripiegano cartoni, per 6 ore al giorno. Hanno anche la Tv nelle loro celle di 3,6 mq, ma non pare che ne vadano pazzi (della Tv, le celli piacciono parecchio).

Negli Usa seguono con attenzione questa innovazione giapponese. Sottoppore il caso al Ministro Alfano mi parrebbe un bel contributo e, per quanto mi riguarda, potrebbe essere anche una bella soluzione personale diventare ospite anziano di un ostello come quello di Onomichi. Anche per poco tempo. Le panchine al gelo o al caldo torrido cominciano a pesarmi, anche perché nel mio mendicare è sempre più difficile reggere l'inflazione del prezzo del pane e coniugare il pranzo con la cena. A un bicchiere non rinuncerei mai, a meno di essere protetto. In cambio rinuncerei quasi volentieri al mio alcoolico sorriso.

Anche "La stampa" , con qualche perplessità e con marginale ritardo, cita il caso. Non vedo perché mai la giustizia italiana e l'Inps debbano ignorarlo.

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