giovedì 19 giugno 2008

Alba e Franco



tratto da "Alba e Franco" ne "Il bosco degli Urogalli" di Mario Rigoni Stern, Einaudi Ed. 1962, pp 99/102




"Eccoli laggiù che attraversano i pascoli vicino alla casa. Franco è staccato di cento metri , ma anche il lepre è sfinito. Ora vengono. Vengono. Risalgono il fianco del monte e vengono dove stamattina.". Franco abbaiò due volte, due sole volte come per avvisarlo. Allora si rivolse ad Alba:
-Su bella, su pelandrona; su brava. Senti là. Aiutalo, corri.
Alba si alzò sulle gambe tremanti, scosse la testa e, zoppicando, fece il giro ad dar aiuto a Franco. Poco dopo sentì la sua voce fresca.
"Si avvicinano. Si avvicinano".
"Ecco, ora sono al roccolo; ora nel vallone. Adesso sono alla pozza. Ecco Franco, ancora Franco. Bravo, forza. Sono alla cava; sta' attento. Non muoverti e non tremare stupido. Se lo sbagli ?"
Sentì nel bosco pesticciare sulle foglie di faggio. Si girò lentamente. Il lepre era lì, seduto, che lo guardava. Grosso, grosso; con la testa tutta una schiuma bianca che gli copriva i baffi, le labbra, fin quasi agli occhi. Bianca e verde. E e gli pareva di vedere l'ansimare e i battiti impazziti del cuore.
Alzò il fucile e sparò. Lui neanche si mosse. Allora sparò ancora. Il lepre strirò le gambe e si adagiò.
Franco, per primo, giunse sul lepre. Lo prese in bocca, lo sentì inerte e allora lasciò andare sull'erba della radura e pareva morto anche lui come il lepre.
Venne Alba; l'addentò furiosa e parve volesse dilaniarlo. Allora piero si mosse. Posò il fucile ed estrasse il coltello. Strappò in malo modo il lepre ad Alba e disse:
-Non a te. Non lo meriti.
Sprì il lepre: levò il cuore e il fegato. Si inginocchiò a lato di Franco, tagliò il cuore e il fegato ancora caldi e a piccolo bocconi glieli metteva in bocca. Dopo gli accarezzava la testa, gli puliva gli occhi con il fazzoletto, gli asciugava le zampe sanguinanti senza dirgli nulla e sentiva dentro una cosa, una cosa ecco che si fa fatica a dire e che a volte non si prova nemmeno per i cristiani.
......

Vollero conservare la loro razza e una primavera Alba venne coperta da Franco. Partorì tre cuccioli e un mese dopo il parto morì di sua morte naturale. La seppellirono nell'orto, sotto il ciliegio, dove a sera il vecchio è uso fumar la pipa e di ascoltare il pigolio dei pettirossi.
Un anno dopo se ne andò anche Franco. Era d'autunno tardi, poco prima della neve che già s'annusava nell'aria. Lo portarono a cacciare vicino alla malga. Franco trovò la pastura del lepre, abbaiò stanco, corse qua e là barcollando e si inoltrò nel fitto.
Non ritornò più.


Mario Rigoni Stern
Asiago, 1 Novembre 1921 - 16 giugno 2008

1 commento:

Anonimo ha detto...

Abbiamo visto e apprezzato il tuo blog. E ci farebbe piacere inserirlo nel nostro blogroll. Faresti scambio di link?

Per contattarci:
info@bamboccioni-alla-riscossa.org

Ciao

I due bamboccioni alla riscossa