mercoledì 4 marzo 2009

La morte nera del 1929, piccoli accattoni crescono





Ora è chiaro, l'oggi è peggio del 1929.
Che la crisi stesse avanzando si sapeva almeno dal 2007, i segnali erano chiari e inequivocabili nella primavera del 2008, ora tutto è evidente, anche la portata di quel che accade. Semplicemente il peggio non si è ancora consumato.

La Repubblica
raccoglie da due giorni i Diari Minimi degli accattoni moderni. E' la fotografia di quel che accade ora ai ceti medi, solo una testimonianza .
L'inizio è quello dei quaderni di doglianza di chi titubante, rassegnato o arrabbiato scriverà in questi giorni, dopo che le interruzioni del lavoro pian piano divengono licenziamenti, o le azioni di mobbing arriveranno a frutto.
Scrivono giovani dalla lunga esperienza di attività precaria (non di vita precaria, perchè a loro han pensato i genitori); digitano gli over 40/50 che si accorgono di essere vecchi decrepiti, per loro non c'è più nulla che vedersi emarginati. Relazionano i quadri intermedi che si accorgono che il loro arrabattarsi tra sottopposti e superiori per oltre 12 ore di lavoro al giorno è stato inutile.

Si fanno luce le storie silenziose degli ultra quarantenni e cinquantenni che si sentono in un cul de sac: ricchi di esperienze, tagliati fuori per troppo sapere o per via dell'ineluttabile legge che vuole i giovani impavidi a menare la battaglia della crisi; i giovani bravi, profondi, manageriali, quelli che arringavano le truppe aziendali a guardare avanti per conseguire, come Napoleone (sic!), la vittoria a Waterloo.

Questi scritti aumenteranno, irrimediabilmente. Quel che non verrà scritto su un giornale sarà vissuto sconsolatamente in famiglia, condiviso tra dignitosi lamenti in famiglia, inframmezzato dalle battute consolatorie tra amici intimi.

Tutti ...tutti ... tutti, guardano in faccia il loro destino nei tempi della crisi, la più grande e diffusa del presente secolo.

E l'Italia, tra mugugni, seduzioni televisive, poteri decrepiti è tutta qua: pochi giovani precari , 30/40enni che si arrabattano attorno ad una carriera che non supera i 10/15 anni, un dilagare di over 50 che riempie la parte superiore della piramide dell'età della popolazione italiana.

Non è l'economia che in crisi, è un modo di concepire la turbo economia basata sulla seduzione, che perfino Platone bollava come inganno discettando sulle virtu' dei retori, la seduzione dell'immagine che eccita l'amante nel promettere e prefigurare quel che puo' accadere, ma che non mantiene poi quel che promette se non un coito stracco, la seduzione dell'ottimismo retorico che immagina la vita presente come immutabile , eternamente sopravvissuta a se stessa.

Invece è crisi, crisi nera: la disoccupazione cresce, le soluzioni scarseggiano, le certezze si dissolvono, i piccoli patrimoni (anche qualche grande) si squagliano nei debiti, il lavoro non è più ne una professione, né una carriera, né una realizzazione personale.
Il lavoro sta diventando una pesante schiavitù, senza l'agognato paradiso della ricchezza.

Hanno detto, scritto, propagandato che l'economia è una giungla, che è un fatto darwiniano. Sopravvive chi si adatta, ma a che si devono adattare i vecchi se non ad un destino ineluttabile, e ora a 40 anni si è già vecchi !

Questa è una crisi che, ormai è evidente, è già peggio di quella del 1929, semplicemente ancora non si raschia il barile e si scaccia il pensiero perchè un lutto non puo', non deve, durare troppo a lungo. Ma il lutto c'è, e nulla sarà mai più come prima.
Per uscire dalla crisi del 1929 ci vollero 20 anni e una seconda guerra mondiale, ci volle una inflazione distruttiva, nuove tecnologie innovative e molto coraggio. Per uscire da questa non si sa, ma non ci vorrà molto meno di una generazione.

L'Italia sta peggio, non meglio di altre nazioni.
Siamo più vecchi, facciamo meno figli, abbiamo una economia al lumicino, siamo governati da una elité oligarchica e corrotta, abbiamo una struttura industriale fragile e dipendente nelle risorse quasi tutta dall'estero. Solo l'Europa ci fa un po' da scudo.

Ci ha attutito nella caduta il paracadute dei consumi e della frugalità di 4 milioni di immigrati. Hanno lavorato per noi, hanno comprato case, pagato gli affitti, accudito i più vecchi dei vecchi, rimpolpato anche i nostri patrimoni. E noi , imbecilli, facciamo di tutto per scacciarli.
Siamo niente, abbiamo niente. Molto meno dell'ultima discreta crisi degli anni settanta, quando le famiglie erano ancora monoreddito , l'inflazione ci mise quasi in ginocchio ma la disoccupazione non precipitava a questi ritmi.

Sarebbe ora di metterselo in testa, altro che aspettarsi miracoli e credere nei pompieri di ieri e di oggi: l'ottimismo serve a vendere, un temperato pessimimo a vivere.

Intanto i piccoli accattoni crescono geometricamente, ben più dei nuovi nati.
Diamogli una mano.

4 commenti:

davide ha detto...

Caro Accattone,

condivido quanto hai detto. Leggo tanti articoli su questa crisi, ma non ho udito una sola ricetta seria per uscirne.

Nel 1929 Keynes indicò la strada per uscire dalla crisi. Possibile che oggi non ci sia un nuovo Keynes?

Ciao Davide

Chiara di Notte - Klára ha detto...

Possibile che oggi non ci sia un nuovo Keynes?

Ma come?

E Brunetta?

Brunetta non conta?

Non sai che doveva vincere il Nobel per l'economia?

Lo ha detto lui :-)))

La soluzione ci sarebbe: la ricetta obamiana ed anche di piu'. Una reale social democrazia che facesse pulizia della classe politica e dirigenziale priva di idee perche' da sempre adagiata sui soliti privilegi di casta.
Ci vorrebbe chi la licenziasse... senza cassa integrazione.

Ma non vorrai mica che quelli li' si licenzino da soli?

Fintanto che hanno il "consenso", giustamente, lo usano...

E ti fottono.

davide ha detto...

Distinta Chiara,

""La soluzione ci sarebbe: la ricetta obamiana ed anche di piu'. Una reale social democrazia che facesse pulizia della classe politica e dirigenziale priva di idee perche' da sempre adagiata sui soliti privilegi di casta.
Ci vorrebbe chi la licenziasse... senza cassa integrazione.""

Ti ricordo che la crisi colpisce allo stesso modo gli stati governati dai socialdemocratici che dai conservatori.

Ciao Davide

Accattone ha detto...

Ma che soluzione volete nai che si trovino con questa gente ?
(vedere post sopra)

Mah !