martedì 1 luglio 2008

La musica è una droga, prova con I-Doser






Ci sono cose a cui non si riununcerebbe mai: buona musica, un libro, una bottiglia speciale. Almeno così capita a me.
Oddio, , sono di parte, me ne rendo conto. I piaceri della vita sono tanti e a ben guardare c'è anche chi pensa che togliersela non sia poi tanto male, davvero o per finta.
Come certi amanti francesi e pure giapponesi (come nel bel film di Oshima) che cercano di raggiungere l'acme della passione e dell'orgasmo praticando un soffocamento del patner fino al limite del possibile.

Il piacere in fondo è spesso un voler credere accompagnato da qualche temporanea anomalia delle funzioni vitali, una devianza da norme quotidiane ed evasione dal tempo, una sovrastimolazione cerebrale quasi anormale, che soddisfa un bisogno vero o presunto e che sta appena ad di qua del dolore. Se il piacere è eccessivo in un batter baleno può divenire un dolore.

In questa terra di nessuno tra piacere e dolore, tra questi eccessi mal condotti o dosati, c'è anche la droga, un elemento chimico che provoca spesso dipendenza (dolore) o assuefazione (mancanza di piacere standard , che non è la medesima cosa del dolore).

Ma ora siamo salvi.
Se la chimica fa male, ora possiamo rivolgerci alla musica. Oddio, un po' si sapeva, ma ora la cosa pare prendere piede tramite I-Doser, come si dice anche qui per i portoghesi della pillola sonora.

Ci sono soluzioni, con questa musica "drogata", per ogni tipo di patologia o se preferite per tutti i gusti e per ogni necessità del piacere. Una specie di Ipod per onde alfa e cocktail vari di Hertz, forse proprio una moda , come l'Ipod senza cui molti sembrano non poter sopravvivere, tranne il sottoscritto.
Non lontanissimo questo I-doser, questo dispensatore di frequenze, dalle musichette New Age del terzio millennio, vendute ormai a quattro soldi sulle bancarelle, come i fiori Bach nelle farmacie o nei negozietti orientali.

Potenza del business, del biotech e. delle dot.com . Dieci anni dopo.

Pero' magari chissà, forse funziona. Basta volerci credere.

Nessun commento: