lunedì 24 novembre 2008

Robe da Chiodi


Non fai a tempo a commentare sugli imbecilli, che già le schiere premono sul web.

Qui l'unico posto (il video su YouTube infatti è stato cancellato dallo staff del candidato) dove si puo' apprezzare il video di chi smania in Abruzzo di costituire liste e censimenti di elettori votanti, fedeli e presi per il collo con la promessa di un futuro. Come già di voti di scambio non ce ne fosse stato abbastanza in quella regione.

Alleluja !

"Lo scemo del villaggio" e gli imbecilli veri





Gli inquirenti si affrettano a dichiarare che in questo episodio non ci sono intenti razziali. E' una fretta non petita, anche se i 4 provengono da umili origini.
Alessandro Bruschi, 20 anni, barista; Matteo Pagliarani, 19 anni, impiegato in un laboratorio di analisi; Enrico Giovanardi, 19 anni, elettricista e Fabio Volanti, 20 anni, studente, hanno dichiarato di aver dato fuoco ad un Clochard per fare una bravata, dopo che già in passato l'avevano martoriato di scherzi.

Un tempo esisteva, per i lazzi e le bravate del paese, la figura dello scemo del villaggio. una figura tutto sommato tenera e innocua e pure gli scherzi erano per lo più innocui, anche se cattivi, visto che provenivano quasi dai pari.
Ora gli scemi del villaggio sono concettualmente spariti, stanno su isole di famosi a guadagnar quattrini sul villaggio globale, o girano per il talk show a propagare amenità o a proclamare profondi pensieri da luoghi insospettabili tipo "dio, patria, famiglia" con la borietta degli incompetenti che solo han la forza di uno staff di suggeritori e di un megafono catodico nei paraggi.

Poi ci sono dei malati psichici, dei giovinotti di famiglie normali, che si dilettano di piromania antropologica verso gli inermi e senza alcun apparente senso come i quattro giovinastri "normali" di Rimini. Tra orrore e sconforto, nemmeno si riesce a pensare quanta imbecillità covi in questo paese.
Una imbecillita per l'appunto "normale", media, diffusa.
Degli stupidi, con un tasso d'incidenza e di indecenza sempre più alto in tutte le categorie sociali, figli di un astio montato come maionese impazzita da campagne politico mediatiche, lievitate sull'insicurezza sociale crescente che richiede roghi.

L'unica classe che avrà successo, non è inutile ripeterlo, rimane quella degli accattoni; categoria in triste sviluppo demografico, anche se a fertilità nulla. Gli altri restano quel che sono, dei poveri imbecilli a sperare successi e soldi che via via mediamente si dileguano sotto la spinta della crisi.

Ma questo in Italia, contrariamente che all'estero, non si vuole proprio intenderlo, almeno finché i forconi della rabbia non saranno tirati a lucido, dopo che i bonus una tantum si saranno consumati in un battibaleno.

venerdì 7 novembre 2008

Zingari rapitori di bambini




Lo si sosteneva da tempo, come una bufala odiosa e insensata, supportata da molte evidenze e dalla storia. Ora questa storia è documentata anche in Italia: non esiste un solo caso di rapimento di bambini da parte dei Rom, dal 1986.
Solo l'enorme pregiudizio diffuso, la sgangheratezza del giornalismo nostrano e la politica dell'effetto facile poteva sostenere una simile bestialità per alimentare in un passato non lontano un clima di terrore mediatico.
Viviamo nell'Italia protofascista, ora aspettiamo non senza qualche preoccupazione il resto.



(AGO PRESS) “La Zingara rapitrice” è il tema di una conferenza stampa che si terrà lunedì 10 ottobre a Roma presso la sala Marconi della Radio Vaticana. Promossa dalla Fondazione Migrantes, sarà l’occasione per presentare una ricerca commissionata al Dipartimento di Psicologia e Antropologia Culturale dell’Università degli Studi di Verona sui presunti tentati rapimenti, addebitati ai rom nell’arco di tempo che va dal 1986 al 2007 in Italia.

I casi sono stati individuati e analizzati partendo dalle notizie fornite dalla stampa nazionale e esaminati attraverso la consultazione dei fascicoli nei diversi tribunali italiani. principale che emerge dalla ricerca è che “Il risultatonon esiste alcun caso in cui viene commesso un rapimento. Nessun esito, infatti, corrisponde ad una sottrazione dell’infante effettivamente avvenuta e provata oggettivamente.
Anche laddove si apre un processo, il fatto contestato viene sempre qualificato come delitto tentato e non commesso, le cui circostanze aprono ad una complessa valutazione - all’interno della quale possono a volte far capolino le categorie del senso comune - dell’esistenza o meno della volontà dolosa”.

La carineria del lampadato Berlusconi




"Obama è' giovane, bello e abbronzato".
.....



"La mia era una carineria. Se non hanno il sense of humour allora vuol dire che
gli imbecilli sono scesi in campo, che se ne vadano a...".

Signor Presidente di Bananas Berlusconi, all'estero tutti i quotidiani non sanno se sghignazzare o rimanere ferocemente offesi per la patente da imbecille che distribuice a destra e manca. Si arrovellano, tutti ne parlano, si interrogano sul suo fiuto di Capo di Stato.

Uno psichiatra, camuffato tra i tanti guardiaspalle nei paraggi, potrebbe esserle di grande conforto. Basta un bicchier d'acqua e una giusta, abbondante, dose di pastiglie somministrate al momento propizio.
Praticamente spesso.

giovedì 6 novembre 2008

Obama, Veltroni e i marxiani






Coraggio , dopo Obama "l'abbronzato messianico" secondo ineffabile gaffeur Berlusconi, dopo che Veltroni l'ha cacciato nella spazzatura del PD come innominabile, il Moro, alias Karl Marx, torna nelle riflessioni teologiche di un omonimo insospettabile che lo rabilita dalla critica roditrici dei topi.

A dire il vero il vecchio di Treviri era già stato recuperato da anni dal Gotha della finanza, la parte meno imbecille e meno suggestionabile dei nipotini marziani dell'ultraliberismo neocon e teocon che ripetevano a papera: liberalizza, taglia il lavoro, abbassa i tassi.

Riappare, e i suoi libri saranno presto rispolverati per quello che sono: ovvero ottime analisi.
Anzi, l'interesse è già montato.

lunedì 3 novembre 2008

Aspettando Obama, in famiglia




Ieri sono stato da amici.
Loro in pensione, i quattro figli, under 30, operai. Gente che lavora, che ha sempre lavorato, con poche bizze per la testa. Anche i figli ne hanno poche, a parte il Milan e un po' di esuberanza spesa nel fine settimana a cuccare ragazze in discoteca.

Quattro stipendi, tutti i figli in casa. Una famiglia all'antica, di origine contadine. Sanno cosa sia la fatica , non si ritraggono, e sanno anche che fosse la fame da piccoli. Non sono male 4 stipendi, son poco meno di 4500 euro. A testa , compresa una pensione , poco meno di 900.

Però l'azienda dove lavora la figlia, azienda esportatrice di pompe dosatrici, 45 addetti, ha avvisato: niente straordinari e ferie forzate non godute fino a dicembre ; commesse pari a zero, poi si vedrà che succede (ma cassa integrazione nisba, non ne hanno diritto); un altro figlio è proccupato, molta gente della sua azienda(materie plastiche) è stata lasciata a casa (contratti atipici) e niente straordinario. Lei , la mamma, teme per lui. Gli altri due ancora nulla, ma uno lavora nell'indotto auto (carrozzeria speciale 80 addetti) e gira molto meno di un tempo, le commesse si sono contratte di molto. L'ultimo fa l'idraulico in una azienda di 20 persone, ma le richieste di impianti, industriali e non, sono calati pesantemente. Resta la manutenzione.
A due passi da casa loro c'è un'azienda di medie dimensioni (200 addetti), che fabbrica cerchioni d'auto per tutte le case automobilistiche. Lavora da 25 anni senza problemi, ingrandendosi sempre, anche nei periodo di crisi; ora stanno lasciando a casa gli operai, in cassa integrazione a turno. Niente di buono quindi per la più grossa fabbica della zona.

La mamma ha un fratello, un piccolo imprenditore . Ha risparmi, il capannone, due o tre appartamenti. Da un anno non conclude nulla; ha lasciato a casa metà dei dipendentii da due mesi, sette su quattordici. Il ferro costava troppo ( filo d'acciaio) e i clienti principali non volevano sapere di aumenti di prezzo. I principali erano fabbriche di cucine e frigoriferi e i supermercati che gli ordinavano carrelli e cesti espositori. Crollo di 1/3 degli ordini. Fore di più.

La mamma (amministratrice di casa, come un tempo) dice che i loro risparmi si sono molto assottigliati, da due anni a questa parte, ma fa fatica a far capire ai figli (che han sempre lavorato fin dal 14o anno d'eta') che i soldi stanno finendo. Non sono spendaccioni , ma proprio, dice, non capiscono.
Il padre è in pensione, ne ha viste di peggio, e afferma, sorridendo con una piega amara: torneremo a riso e latte. E guarda l'inico figlio presente alla conversazione che sorride affettuosamente, ma lo occhieggia come se l'affermazione fosse quella di un marziano.

Gente quieta, serena, lavoratrice, abituata alle difficoltà. Ma vedono nero, nero nero nero.
L'orto è curato come non mai, il pollaio ha un po' più di ospiti che non un anno fa. Anche la legna sotto il portico è aumentata, perchè il gas costa molto e loro ancora usano una vecchia stufa su cui cucinare e che riscalda tutta la grande cucina in cui per lo più vivono e si incontrano di giorno.
"Anche l'acqua è aumentata", mi dice, "l'ultima bolletta, a parità di consumi, mi è costata il 35 % in più. Sai, solo li' 75 euro in più, di botto! . 5 di qui 20 di di là, la pasta che costa 4.000 lire (quasi due euro), una follia. Sto attenta a tutto, più di prima, ma non c'è nulla da fare".

Il caffé è buono, ci guardiamo negli occhi mentre lo sorseggiamo. Qualche mosca gira ancora per la stanza, l'acqua della polenta sta sulla stufa a bollire. Gli occhi brillano, tra poco tutti rienteranno per la cena e già la TV parla del Milan. Sorridono, ma se guardi bene un velo di tristezza percorre il locale come un fumo che irrita e intristisce gli occhi.
C'è un gran rassegnazione nelle parole, nessuna cattiveria.

"Che dici, Accattone, vincerà Obama in America" ?

"Credo si sì, sono stufi anche là, ma per noi temo cambierà ben poco"

"Già ! ..."

Lei riprende a stirare sospirando. "Domani i ragazzi han bisogno degli abiti da lavoro".